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Scarsità idrica, le misure previste dal “DL Siccità” in esame al Senato
di Isabella Alfano
In contemporanea all’approvazione da parte della Camera dei Deputati di quattro mozioni (una di maggioranza e tre di opposizione) inerenti il tema della siccità, il Governo Meloni procede nella stessa direzione approvando in Consiglio dei Ministri nella seduta del 6 aprile 2023 il decreto legge n. 39/2023 cosiddetto “DL Siccità”.
I relatori del provvedimento, assegnato per l’esame in sede referente alle Commissioni riunite 8ª Ambiente e 9ª Industria del Senato, sono: la Senatrice Simona Petrucci (Fratelli d’Italia), il Senatore Roberto Rosso (Forza Italia) ed il Senatore Giorgio Maria Bergesio (Lega).
Il decreto-legge introduce una serie di misure volte a promuovere l’adeguamento della rete infrastrutturale idrica ai nuovi fabbisogni connessi al fenomeno della siccità. In particolare, tra le misure previste vi è l’istituzione presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri di una Cabina di regia per la crisi idrica con l’obiettivo di promuovere l’adeguamento della rete infrastrutturale ai nuovi fabbisogni connessi alla scarsità idrica. Tra le funzioni di tale cabina vi è il coordinamento degli interventi, il monitoraggio della realizzazione delle infrastrutture idriche già approvate e finanziate (ad esclusione di quelle previste dal PNRR e dal PNC), la promozione del coordinamento tra i diversi livelli di governo, enti pubblici e privati e l’attivazione dei poteri sostitutivi.
Proprio in merito a questi ultimi, si disciplina l’esercizio dei poteri sostitutivi per situazioni di inerzia, ritardo o difformità nella progettazione ed esecuzione degli interventi infrastrutturali nel settore idrico e si prevede anche un meccanismo di superamento del dissenso (per i casi di diniego e opposizione) proveniente da enti territoriali interessati.
Si procede poi con la nomina di un Commissario straordinario nazionale (in carica fino al 31 dicembre 2023 con possibilità di proroga di un anno) per l’adozione di interventi urgenti connessi alla scarsità idrica che riguardino la regolazione dei volumi e delle portate degli invasi, soprattutto inerenti la riduzione dei volumi riservati alla laminazione delle piene e delle perdite delle reti idriche, e finalizzati a rimuovere le cause delle eventuali limitazioni di esercizio.
Infine, ancora in tema di invasi, si interviene semplificando la gestione delle terre e rocce da scavo, così da includere anche la costruzione, la demolizione, il recupero, la ristrutturazione e la manutenzione di opere per la realizzazione degli invasi stessi. Dopo il consueto ciclo di audizioni nelle Commissioni (tra cui quelle di Legambiente, WWF, Associazione Nazionale Bonifiche Irrigazioni Miglioramenti Fondiari – ANBI, Consiglio nazionale geologi, Federazione Nazionale dei Consorzi di Bacino Imbrifero Montano – FEDERBIM e Assoidroelettrica), mercoledì 10 maggio è scaduto il termine per la presentazione di emendamenti al testo. I Senatori hanno depositato complessivamente circa 300 proposte di modifica.