Dalle Istituzioni, Idrocarburi, Produzione di Energia, Unione Europea
Sblocca Italia, l’Europa non ha dubbi “Nessuna infrazione sul fronte idrocarburi”
Nemmeno il tempo di annunciare battaglia, si apprende di averla già persa. Così il Movimento 5 Stelle vede aprirsi e concludersi l’indagine avviata dalla Commissione Europea sull’articolo 38 dello “Sblocca Italia”, il decreto legge che semplifica le procedure autorizzative per avviare progetti di ricerca ed estrazione di idrocarburi nel nostro Paese.
I deputati siciliani M5S Giampiero Trizzino (Ars, Sicilia), Claudia Mannino (Camera) e Ignazio Corrao (Parlamento europeo) avevano infatti ravvisato nella loro denuncia una possibile violazione della normativa europea, in particolare della direttiva 2013/30/UE sulla sicurezza delle operazioni in mare nel settore degli idrocarburi.
“Nel 2013 – hanno detto i deputati – l’Unione europea ha approvato una direttiva che prevede un regime particolarmente stringente e limitante per le operazioni petrolifere off-shore. Un incidente in un mare chiuso come il nostro rischia di distruggere gli ecosistemi marini e intere economie in maniera tale che nessuna fidejussione potrebbe mai coprire eventuali danni. L’articolo 38 dello ‘Sblocca Italia’, dando il via libera alla trivelle in maniera indiscriminata, ci esporrebbe a enormi pericoli. Da qui la denuncia e l’avvio di una serie di azioni che abbiamo portato avanti in tutte le sedi possibili”. Fra queste, le istituzioni UE.
Parte infatti a gennaio di quest’anno l’interrogazione parlamentare alla quale fa seguito un breve indagine delle DG Ambiente ed Energia della Commissione europea. Da qui l’annuncio del M5S di essere riusciti a sollevare la questione sul fronte europeo. Ma il 7 aprile giunge la risposta scritta da parte del Commissario maltese Karmenu Vella (Commissario europeo per l’ambiente, gli affari marittimi e la pesca) a nome di tutto l’Esecutivo europeo, che chiarisce, almeno tenta di farlo, ogni possibile dubbio in merito: “Per quanto riguarda la direttiva sulla valutazione dell’impatto ambientale (VIA), la Commissione ha già valutato, in seguito a una denuncia, l’articolo 38 del decreto legge n. 133 del 2014 e ha concluso che esso non viola la direttiva”. Continua la risposta: “Quanto alle procedure che gli Stati membri devono seguire ai fini del rilascio delle autorizzazioni (licenze) di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi nei territori soggetti alla loro giurisdizione, la direttiva 94/22/CEE consente agli Stati membri di fissare liberamente i criteri di selezione, a condizione che siano trasparenti, obiettivi e non discriminatori. Dall’analisi del decreto legge n. 133 del 2014 finora condotta non si può dedurre che esso violi tale direttiva”.
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