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Dai territori, In Primo Piano, Post in evidenza, Rinnovabili

Rinnovabili e territori, come superare le diffidenze

Posted: 11 Febbraio 2021 alle 18:07   /   by   /   comments (0)

di Emilio Conti

In Danimarca la prima isola artificiale che produrrà energia con il vento[1], così il Nord Europa si prepara a raggiungere e superare gli obiettivi europei di decarbonizzazione. Contemporaneamente nel nostro Paese all’asta relativa al quarto bando previsto dal Decreto 4 luglio 2019, il cosiddetto DM Fer 1, le richieste di accesso inoltrate dagli operatori sono state inferiori a un terzo della potenza incentivabile disponibile. Continuando di questo passo gli obiettivi del PNIEC al 2030 stanno diventando un traguardo difficilmente raggiungibile, visto che il trend è stato negativo anche per le precedenti tre aste.

Il tema centrale di questa situazione, più volte discussa tra gli operatori e portata, con scarso successo all’ascolto degli organismi di Governo, è legato alla mancanza di impianti autorizzati e alle lungaggini burocratiche. Vorrei però concentrare l’attenzione anche su un altro elemento molto importante: i territori dove si vogliono realizzare nuovi impianti FER, che vanno visti analizzando due aspetti molto spesso intimamente legati tra loro: il ruolo e l’atteggiamento degli stakeholder territoriali e il comportamento delle aziende o degli sviluppatori.

Troppo spesso infatti i cittadini percepiscono l’insediamento di nuovi impianti FER, in particolare eolici o fotovoltaici, ma sempre più spesso anche alimentati a biomasse, come invasivi, calati dall’alto e che rovinano un contesto votato al turismo, all’agricoltura o a qualcosa d’altro, ma mai all’energia. Cittadini ma anche politici locali, associazioni ambientaliste o altri soggetti che, a vario titolo, si esprimono sui media e sui social contro quel determinato impianto. Beninteso nessuno è contro le energie rinnovabili, ma…da un’altra parte.

Sul lato opposto, molte aziende e moltissimi sviluppatori decidono di realizzare un progetto FER senza conoscere il territorio in questione, valutando solamente le caratteristiche morfologiche del terreno, la ventosità o la vicinanza di cabine di Terna per la connessione. Le scelte e i percorsi da seguire vengono effettuati sulla base di normative che permettono o meno la realizzazione di quel determinato impianto.

Il risultato è un “non dialogo” tra soggetti che “non si conoscono” e che troppo spesso “non vogliono” neanche interagire.

Forse bisognerebbe iniziare a condividere, fin dall’idea iniziale, un determinato progetto con il territorio individuato: con il Sindaco, ma anche con le associazioni locali e i cittadini. In questo modo, dialogando, sarebbe possibile impostare un percorso che porti vantaggi sia all’azienda proponente sia al territorio. Se ciò venisse fatto prima di avviare il procedimento autorizzativo, arrivare a una scelta condivisa sarebbe una cosa molto più semplice. Si potrebbero mettere in atto iniziative in grado di superare diffidenze e sospetti, coinvolgendo, ad esempio, il territorio nell’iniziativa industriale.

Esempi ce ne sono! Uno su tutti, un progetto portato a termine da un’azienda italiana in…Scozia, dove per la realizzazione di un parco eolico, dopo un periodo di concertazione su come e dove posizionare la pale, si è costituita una cooperativa locale tra i cittadini che, con quote tra 250 e 20.000 sterline, ha acquistato una quota della società che gestisce il parco, in modo da avere una rendita diretta dalla produzione e vendita di energia negli anni. Un modo tra i tanti per rendere partecipe il territorio a un’infrastruttura che stazionerà 20 anni in quel luogo.

E non si potrebbe fare anche da noi? Magari semplificando e velocizzando gli iter autorizzativi proprio per quegli impianti che adottano una concertazione territoriale seria?

Ci auguriamo che in un prossimo futuro un nuovo modo di interazione tra territori e aziende possa effettivamente far ripartire, in maniera sostenibile, un comparto indispensabile per raggiungere gli obiettivi di riduzione della CO2 in atmosfera.

 

[1] La Repubblica – 9 febbraio 2021 – https://www.repubblica.it/green-and-blue/2021/02/09/news/la_danimarca_costruira_la_prima_isola_che_produrra_energia_con_il_vento-286560238/#:~:text=Il%20governo%20guidato%20dalla%20giovane,isola%20energetica%20artificiale%20del%20mondo