Authorities, Dalle Istituzioni, Efficienza energetica, Energia Elettrica, Gas, Gestione dei rifiuti, Governo, In Primo Piano, Parlamento, Rinnovabili, Sostenibilità
Quale DEF per l’energia nel 2016?
Il Documento di Economia e Finanza 2016 è stato appena approvato dal Consiglio dei Ministri e si appresta ad essere esaminato dai due rami Parlamento, affinché possa essere inviato al Consiglio dell’Unione Europea per una valutazione entro il 30 aprile.
Il DEF, che si compone di tre sezioni (Programma di Stabilità, Analisi e tendenze della finanza pubblica e Programma nazionale di riforma), è un fondamentale strumento di programmazione, in quanto indica la strategia economica e di finanza pubblica nel medio termine. Con il Programma nazionale di riforma (PNR) in particolare, il Governo traccia a grandi linee il percorso degli interventi legislativi previsti nei vari settori-chiave.
Tra i risultati ottenuti, il documento riporta la revisione della regolazione in settori rilevanti per la concorrenza, tra cui quello del comparto energia. Le misure messe in campo hanno riguardato nello specifico una riforma del sistema di tariffazione dei consumi, che ha preso avvio da gennaio 2016. Con questo intervento, l’attuale struttura progressiva delle tariffe e degli oneri elettrici (che rappresentano circa il 40 per cento della bolletta) verrà gradualmente superata e in tre anni essi saranno uguali per tutti i consumatori. Al fine di ammortizzare gli effetti della riforma sulle fasce deboli della popolazione il bonus sociale dovrebbe essere potenziato.
Entro giugno 2016 è il premier Matteo Renzi vuole ottenere l’approvazione della Legge annuale per la concorrenza in via definitiva e da lì avranno avvio tutta una serie di cambiamenti per il mercato elettrico, in primis il superamento del mercato della tutela dal 2018.
Al fine di rilanciare gli investimenti ‘verdi’ e sfruttarne le potenzialità occupazionali, la legge sulla c.d “Green Economy”, approvata a dicembre 2015, ha previsto anche una serie di misure per favorire la transizione verso un’economia più circolare e per migliorare l’efficienza e la sostenibilità dell’uso delle risorse. In particolare, tale provvedimento stabilisce: la revisione della strategia nazionale di sviluppo sostenibile, l’estensione a tutte le gare di appalto dei criteri ambientali minimi, la predisposizione di un piano d’azione nazionale su consumo e produzioni sostenibili nonché di uno schema nazionale volontario di qualità ambientale. Il ‘collegato ambientale’ contiene anche una serie di deleghe che il Governo dovrà attuare in materia di remunerazione dei servizi ecosistemici e ambientali, gestione dei rifiuti, bonifiche, distretti idrografici e danno ambientale.
Per completare l’azione di sostegno alla sostenibilità ambientale è in fase di definizione un provvedimento legislativo (cd “Green Act”) contenente misure finalizzate alla decarbonizzazione dell’economia, all’efficienza nell’utilizzo delle risorse, alla protezione e al ripristino degli ecosistemi naturali e alla finanza per lo sviluppo. Questo provvedimento era già stato annunciato dal Ministro dell’Ambiente Galletti e inserito nel DEF 2015 ma è rimasto poi lettera morta. Ai disegni di legge in corsa si affianca un testo in discussione al Senato contenente la riforma della governance dei Parchi e delle aree protette, che dovrebbe essere approvato entro novembre di quest’anno.
Cambiamenti già annunciati anche nel ruolo dell’Autorità per l’Energia, a cui verranno attribuite funzioni in materia di regolazione del ciclo di gestione dei rifiuti e che cambierà il proprio nome in Autorità di regolazione per energia reti e ambiente. Queste disposizioni da approvare, si trovano nei decreti attuativi per la riforma dei servizi pubblici locali della legge sulla Pubblica Amministrazione.
Nell’ambito del programma di valorizzazione e dismissione degli immobili pubblici il Governo intende infine continuare a porre l’attenzione al tema dell’efficientamento energetico, anche mediante l’avvio delle prime gare Consip rivolte direttamente alle ESCO.