Efficienza energetica, Governo, In Primo Piano, Post in evidenza, Rinnovabili, Unione Europea
PNNR: novità e prossimi passi dopo l’approvazione in Consiglio dei Ministri
di Carlo De Nicola
Un passo avanti verso l’attivazione del programma Next Generation EU, lo stanziamento straordinario di fondi predisposto dalla Commissione Europea per aiutare gli Stati membri a far fronte all’emergenza COVID-19: con la riunione del Consiglio dei Ministri del 12 gennaio, infatti, è stato approvato il nuovo testo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, Next Generation Italia. Nelle intenzioni del Governo, il prossimo passo sarà un esame parlamentare del testo, simile a quello dello scorso ottobre, per poi procedere all’invio definitivo a Bruxelles.
Rispetto alla versione di inizio dicembre 2020, di cui avevamo parlato in questo articolo, il nuovo testo introduce diverse modifiche, in merito sia alle cifre che ai contenuti. In particolare, sulla Missione Rivoluzione verde e transizione ecologica saranno stanziati complessivi 68,9 miliardi di euro, a fronte dei 74,3 miliardi previsti dalla versione precedente. La Missione è composta da quattro Componenti, le prime tre delle quali sono particolarmente rilevanti per il settore energetico.
La prima Componente si chiama, nel testo approvato, Agricoltura sostenibile ed economia circolare. I fondi stanziati sono rimasti invariati rispetto alla versione di inizio dicembre, ovvero 6,3 miliardi di euro: 1,8 miliardi da impiegare su progetti relativi all’innovazione sostenibile della filiera agroalimentare (ad esempio, incentivando la realizzazione di parchi agrisolari per una produzione di fino a 1400 GWh entro il 2026); 1,5 miliardi destinati a finanziare l’adeguamento degli impianti esistenti e la realizzazione di nuovi impianti per il riciclo, nonché il potenziamento dei servizi di raccolta differenziata; 2,2 miliardi per finanziare progetti a bando di economia circolare per la riconversione dei processi industriali, con l’obbiettivo di ridurre l’utilizzo di materie prime di cui il Paese è carente sostituendole progressivamente con materiali prodotti da scarti, residui e rifiuti. I restanti 800 milioni di euro saranno allocati su progetti relativi alla transizione ecologica nel Mezzogiorno.
La seconda Componente, ribattezzata Energia rinnovabile, idrogeno e mobilità sostenibile, prevede uno stanziamento complessivo di 18,1 miliardi di euro, a fronte dei 18,5 miliardi previsti dalla versione precedente. Di essi, la parte più consistente (8,6 miliardi) sarà dedicata allo sviluppo di nuovi impianti FER, con l’obbiettivo di installare fino a 5 GW di nuova capacità entro il 2026. Saranno privilegiati progetti fotovoltaici galleggianti ed eolici offshore, ma anche impianti onshore realizzati su siti di proprietà della PA, a basso consumo di suolo o abbinati a tecnologie di stoccaggio. È previsto anche il varo di strumenti per il finanziamento di sistemi di grid parity, mentre in merito allo stoccaggio gli stanziamenti del PNRR hanno come obbiettivo un incremento della capacità pari a 3 GW. Altri 2 miliardi di euro sono destinati a sostenere gli investimenti sulla produzione di idrogeno verde: in attesa della pubblicazione finale della Strategia Idrogeno, Next Generation Italia prevede la creazione di Hydrogen valley in aree industriali dismesse, la costruzione di nuovi elettrolizzatori, l’impiego dell’idrogeno per la decarbonizzazione dei settori industriali energivori e per abbattere le emissioni dei trasporti pesante e ferroviario e progetti di ricerca per lo sviluppo di tecnologie innovative basate sull’idrogeno. I restanti 7,5 miliardi di euro saranno impiegati per sostenere la mobilità sostenibile, ad esempio incentivando l’acquisto di veicoli elettrici o ibridi per il trasporto pubblico e privato. La terza Componente, Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici, prevede lo stanziamento di 29,3 miliardi di euro (a fronte dei 40,1 miliardi previsti dalla bozza di inizio dicembre). Di essi, 10,8 miliardi saranno destinati all’efficientamento e alla riqualificazione del patrimonio immobiliare pubblico, mentre 18,5 miliardi sosterranno gli interventi sul parco immobiliare residenziale pubblico e privato. Per quanto concerne l’edilizia pubblica, le linee di intervento includono l’adeguamento antisismico degli edifici scolastici, la realizzazione di nuove scuole sostituendo parte delle strutture vetuste, un programma di riqualificazione del settore residenziale pubblico, il sostegno ai progetti di riqualificazione presentati dall’ANCI – ancora in fase di valutazione – e l’efficientamento energetico delle cittadelle giudiziarie. Quanto all’edilizia residenziale, i fondi di Next Generation Italia, insieme ai 6,2 miliardi stanziati dalla Legge di Bilancio, finanzieranno l’estensione del Superbonus al 110%.