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Il Parlamento europeo continua l’impegno per rinnovabili ed efficienza energetica, aumentati gli obiettivi al 2030
Dal Parlamento europeo arrivano le proposte per innalzare i target al 2030 proposti dalla Commissione europea nel Pacchetto Energia pulita per tutti nel dicembre dello scorso anno. È stata la commissione ITRE del Parlamento europeo, che si occupa di Industria ed Energia, ad approvare due risoluzioni riguardanti in particolare due provvedimenti del pacchetto Energia: la direttiva sulle energie rinnovabili RED II e la revisione che modifica la vecchia direttiva sull’efficienza energetica 2012/27/CE.
La prima risoluzione, approvata con 33 voti favorevoli 30 contrari e 2 astenuti, intende alzare dal 30 al 40% l’obiettivo sull’efficienza energetica, approvandone per la prima volta anche il carattere vincolante. Ogni paese dell’Unione dovrà stabilire i propri obiettivi nazionali necessari a contribuire al target comunitario, comprendendo tutti i settori della filiera energetica: generazione, trasmissione, distribuzione e uso finale.
Per quanto riguarda le rinnovabili, la seconda risoluzione, approvata con 43 voti favorevoli 14 contrari e 7 astensioni, intende innalzare dal 27 al 35% l’obiettivo vincolante di consumi finali di energia sul totale al 2030. Nel settore trasporti la quota di energia green sui consumi finali dovrà essere almeno del 12% in ciascuno Stato (con il 10% di biocarburanti avanzati).
Inoltre, gli europarlamentari hanno introdotto modifiche alla proposta della Commissione europea a favore dei prosumer e delle comunità energetiche. Le proposte a tal proposito approvate intendono garantire ai consumatori che producono elettricità nelle loro abitazioni e spazi il diritto di consumarla e di installare sistemi di stoccaggio senza dover pagare alcun sovra-costo, canone o tassa. In merito alle comunità energetiche, invece, la commissione ITRE chiede agli Stati membri di valutare gli ostacoli esistenti all’autoconsumo delle energie rinnovabili e di garantire che i consumatori, in particolare le famiglie, possano unirsi in cooperative energetiche di comunità senza essere soggetti a condizioni o procedure ingiustificate.
In attesa di essere votate a gennaio in seduta plenaria dal Parlamento europeo e poi discusse con i rappresentanti degli Stati membri, tutte le proposte legislative in questione hanno ricevuto il commento positivo dal mondo dell’industria e dell’energia a livello europeo. James Watson, Ceo dell’associazione SolarPower Europe si dice soddisfatto e chiede al Consiglio europeo di far proprie le ambizioni del Parlamento europeo. Parere positivo anche da Dörte Fouquet, direttore dell’associazione EREF (European Renewable Energies Federation), che ha chiesto però l’introduzione di forti obblighi al livello nazionale. Soddisfatti anche i vertici di EFIEES (European Federation of Intelligent Energy Efficiency Services), l’associazione che promuove le attività delle ESCo europee.