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Open GSE – La società che gestisce gli incentivi per le fonti rinnovabili cambia il passo e rende pubblici tutti i dati sulle sue attività
Questa volta la parola ‘trasparenza’, spesso abusata, certamente di moda, sembra quanto mai opportuna. Non ha usato altre parole il GSE per rendere nota la sua iniziativa “Operazione trasparenza”, appunto, pubblicando da fine ottobre, sul suo sito internet, la sezione Open Data (che per la verità, ad oggi, non sembrerebbe ancora attiva) con tutti i dati relativi ai regimi Cip6 e Conto Termico e quella Verifiche e Ispezioni, dove invece si mostrano dati singoli e aggregati relative alle ispezioni condotte sugli impianti alimentati a fonti rinnovabili.
L’obbiettivo, si anticipa nella nota stampa diffusa dallo stesso GSE, è quello di giungere entro i primi mesi del 2016 a fornire dati rispetto a tutti gli incentivi pubblici erogati su base annuale.
Questa attività non serve solo a rispondere alla vogue corrente del “dato accessibile”, ma rappresenta uno strumento a disposizione di istituzioni, policy maker, enti pubblici e operatori privati per conoscere dati effettivi su quanto l’incentivazione delle fonti rinnovabili e degli strumenti del GSE per l’efficienza energetica – Conto termico e Certificati Bianchi – pesino, in ultima analisi, sul contribuente. Gli incentivi alle fonti rinnovabili (ma non solo) sono infatti una componete della bolletta elettrica ed è quindi corretto che si conosca esattamente l’utilizzo che viene fatto di quel denaro.
Si potranno anche calibrare prossimi eventuali interventi di incentivazione sulla base dei risultati pregressi e, questa è la vera opportunità, elaborabili da tutti (enti, associazioni, esperti); oppure operare futuri confronti sull’attività di verifica e ispezione messa a punto dal Gestore pubblico.
La sezione Verifiche organizza per diversi criteri di aggregazione i dati fornendo una panoramica per fonte, aree geografiche, tipologia di atto di ispezione (se sul campo o documentale).
Non avendo a disposizione dati così raccolti e pubblicati degli anni precedenti è difficile fare raffronti col passato. Di certo, però, d’ora in poi, avere un riferimento permetterà di valutare la qualità della gestione anno per anno che, in forza di un principio di accountability, sarà “costretta” a migliorarsi o quantomeno a non fare passi indietro.
Il GSE ci fa comunque sapere che rispetto al 2013, nel 2014 il volume dei controlli è aumentato del 43% (sono in totale quasi 3.792). Spicca in particolare il mese di ottobre 2015, che con 755 controlli effettuati (rispetto di una media di 300 negli altri mesi dell’anno) ha fatto compiere un lungo balzo in avanti ai numeri dei controlli.
Questa ’attività di controllo ha accertato che nel corso del 2014 sono stati indebitamente percepiti oltre 70 milioni di euro. Ciò equivale all’interruzione dell’incentivazione e a un “risparmio” per lo Stato (cioè noi tutti) calcolato sulla base del periodo residuo di incentivazione che ammonta a 357 milioni di euro.