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Oneri di sistema e morosità: verso una revisione?
È stato avviato la settimana scorsa l’atteso ciclo di audizioni in Commissione Attività produttive della Camera nell’ambito dell’esame della risoluzione parlamentare sugli oneri di sistema presentata nel luglio scorso dai deputati del Partito Democratico. Primo firmatario dell’atto di indirizzo è l’Onorevole Gianluca Benamati, che per i dem è anche responsabile del Dipartimento Energia, ma il prosieguo dell’esame sarà senz’altro utile per carpire gli orientamenti della maggioranza Lega-M5S e, naturalmente, del Governo su un tema di stretta attualità che coinvolge tanto gli operatori del settore quanto i consumatori. La risoluzione infatti si sofferma in particolare sulle questioni della morosità e della cosiddetta “socializzazione degli oneri”: attraverso il documento, si intende impegnare il Governo a definire le “opportune iniziative normative d’urgenza” in modo da prevedere un sistema efficace di garanzia e tutela dei clienti finali sugli oneri generali di sistema e di recupero degli oneri non riscossi, senza escludere un potenziamento degli strumenti sanzionatori e di controllo sui comportamenti opportunistici. L’obiettivo, insomma, deve essere quello di evitare il riversamento diretto degli oneri a carico dei clienti finali, e in particolare – precisa la risoluzione – di quelli domestici.
Prima del ponte di Ognissanti la Commissione presieduta dall’Onorevole Barbara Saltamartini ha audito i rappresentanti di Energia Libera che hanno portato all’attenzione dei deputati l’ammontare dell’insoluto per i venditori di energia elettrica derivante dalle morosità dei clienti finali: il tasso medio di morosità a 24 mesi si aggira intorno al 2%, con punte del 4% sul mercato libero, l’equivalente di 3-400 milioni di euro all’anno come ha precisato Benamati. Il tema correlato (e ben noto), è la ripartizione del rischio-morosità lungo tutta la filiera, evitando dunque squilibri tra distributori e venditori nella riscossione degli oneri. E altrettanto note sono le proposte avanzate dai vari stakeholder per risolvere il problema: dal completamento dell’iter dell’Albo dei venditori (previsto dalla Legge sulla Concorrenza), all’adozione di un modello simile a quello utilizzato per la riscossione del canone Rai, solo per citarne alcune.
Il ciclo di audizioni proseguirà a partire da questa settimana: martedì 6 saranno ascoltati i rappresentanti di AIGET (l’associazione dei grossisti e trader dell’energia) e di Utilitalia, mercoledì 7 sarà la volta di Elettricità Futura, mentre giovedì 8 toccherà alle delegazioni di Confartigianato e Confcommercio. Risultano in programma – ma con date ancora da definire – anche le audizioni di GSE, Acquirente Unico, Cassa servizi energetici e ambientali, CNA, Confindustria, Federconsumatori, Movimento Consumatori, Adusbef, Adiconsum e Unione Nazionale Consumatori.