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L’audizione di Toninelli in 11 punti
di Mattia Fadda
Sintesi delle dichiarazioni programmatiche del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, 31 luglio – Roma
- Mobilità elettrica. “Investiremo soldi pubblici sulla mobilità elettrica. Per un futuro a basse o zero emissioni. Nostro obiettivo è zero macchine inquinanti al 2030. Investiremo su incentivi per veicoli ibridi ed elettrici e sul retrofit per veicoli a combustione interna, il contributo concesso sarà indicizzato ai prezzi delle vetture elettriche. Faremo l’infrastruttura di ricarica (sarà capillare) e meccanismi premiali e disincentivanti: chi inquina paga”.
- Grandi opere. La legge obiettivo 2001 era criminogena: “oggi è realizzato appena il 15% delle opere contenute nel programma inziale con 1/3 degli investimenti previsti. Era un modello permeabile alla corruzione. Questo modello è di fatto morto. Oggi serve discontinuità. Smantelleremo il modello criminogeno. Non faremo grandi opere faraoniche. Ripareremo e sostituiremo. Serve attenzione alla viabilità: ponti e strade, che metteremo in sicurezza. (…) Delle opere figlie delle legge obiettivo faremo analisi costi/benefici (“cifra essenziale di questo Governo”), analisi dei benefici che comprendano anche criteri sociali e ambientali, per correggere le opere in base alle esigenze…”.
- Codice degli appalti. “Dobbiamo ridare slancio agli appalti pubblici per lo sviluppo sostenibile e per avere più occupazione. Un tavolo tecnico è attivo per fare una revisione del codice degli appalti. Stiamo lavorando di concerto con ANAC per avere regole chiare e semplici perché illegalità alligna dove le regole sono poco chiare. Servono trasparenza, sburocratizzazione e rigore etico”.
- Costruire digitale. “Rilanceremo le costruzioni ma con un occhio alla rigenerazione urbana. Parole d’ordine sono: riuso, riqualificazione e rigenerazione, programmazione e controlli efficaci. Leve fiscali o comunque strumenti incentivanti per l’edilizia di qualità. Punteremo sulla stabilizzazione delle detrazioni fiscali come l’ecobonus. (…). Ristrutturazioni unico ramo che ha resisto alla crisi e alla crisi dell’edilizia. Le ristrutturazioni generano molti posti di lavoro. Digitalizzazione del settore edile tramite il BIM, building information modeling: svolta per gli appalti pubblici tramite Open BIM”.
- Le risorse? “(…) Sappiamo bene quale possa essere il contributo delle infrastrutture, soprattutto trasportistiche, alla crescita”. Solo che per fare gli investimenti ci vogliono gli spazi di finanza pubblica. Il rilancio dell’Europa passa dall’incremento della domanda aggregata per mezzo degli investimenti, rilancio che servirà ad incrementare il PIL per pagare la spesa corrente… “Gli investimenti nelle infrastrutture sono necessari. Le infrastrutture trasportistiche erano al centro del Piano Junker poiché è noto che siano ad alto moltiplicatore… Perciò oggi è imprescindibile la riforma europea per lo scorporo degli investimenti infrastrutturali ad alto moltiplicatore dal complesso delle regole del bilancio”.
- “Il nostro programma parla non solo di porti ma di portualità, intermodalità ed autotrasporto, ricomprendendo anche i servizi ict, la catena logistica, e le infrastrutture (…). Blu economy per la quale sarà attivato un tavolo permanente interministeriale MIT- MISE. Investiremo risorse adeguate per avere aree retroportuali con tecnologie capaci di garantire lo sdoganamento delle merci in loco che poi devono essere trasportate. I principali porti italiani devono essere aree di sdoganamento merci, porti gateway, anche con tecnologie che permettono di accelerare lo sdoganamento a partire dalla fase in cui la nave è ancora in mare. (…). Investiremo nei collegamenti ferrovieri nei porti in modo da favorire lo switch intermodale nel trasporto da gomma a ferro. Le ferrovie devono tornare protagoniste nei porti. (…) Il MIT di concerto con il MIUR supporterà programmi per l’attivazione di nuovi percorsi professionali nelle scuole superiori e nelle università per la ricerca e la formazione nella logistica marittima nell’intermodalità e nell’autotrasporto”.
- Vogliamo ribaltare l’ottica dalle infrastrutture a prescindere a discapito dei territori e delle esigenze. Volgiamo aumentare la connettività delle aree remote del Paese meno servite. Pertanto intendo promuovere una rete della mobilità aerea basata sul principio dell’uguaglianza dei diritti alla mobilità, anche aerea. Vogliamo una corretta competizione fra vettori tutelando la concorrenza e combattendo i monopoli naturali. Siamo anche interessati a favorire la connessione intermodale per rendere più facile – e quindi incentivare – il trasporto merci per via aerea per le merci ad alta deperibilità e alto valore aggiunto attraverso lo sviluppo di reti logistiche dedicate.
- “Settore vitale per il traffico merci che ci attraversa; il sistema pulviscolare delle imprese (…) necessita di un sostegno particolare specie in chiave di lotta al dumping e all’abusivismo. La linea è quella della road alliance riconducendo il cabotaggio alla sua natura di attività provvisoria e prevedendo l’applicazione della disciplina sul distacco dei lavoratori e rafforzando le attività di controllo sulle operazioni di cabotaggio svolte in Italia da vettori stranieri. Rilanceremo la consulta per l’autotrasporto (…)”.
- Tassazione su carburanti. “(…) confermeremo i rimborsi integragli degli aumenti dell’accisa sul gasolio per gli usi commerciali limitatamente ai veicoli meno inquinanti. (…) Costituiremo infine tavoli di lavoro per impostare i contenuti di forme di incentivazione per l’aggregazione delle imprese di trasporto al fine di svecchiare il parco circolante e l’acquisto di veicoli a carburante alternativo o dual fuel”.
- Reti e servizi ferroviari regionali. “La manutenzione del ferro, per una rete e quindi dei servizi di trasporto pubblico locale di qualità, sono il faro di questo Governo. Scopo è quello di avvicinare le aree del paese sule medie distanze (…) faremo interventi mirati senza infrastrutture costose… e ammodernamento di reti locali. Sarà ritrasferita allo stato la rete e la gestione delle tratte in cui i treni non funzionano bene”.
- Settore idrico. Abbiamo un ambizioso piano nazionale di interventi previsto dall’articolo 1 della legge di bilancio per il 2018 che riguardano l’ampliamento ed il completamento degli invasi esistenti, la realizzazione delle necessarie opere e la messa in sicurezza di acquedotto. Ad oggi le proposte pervenute dal territorio ammontano a più di 3 mld di euro.