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Il DL Bollette è legge, via libera dal Senato
di Emanuele Rosa
Il Senato ha approvato in via definitiva – lo scorso 25 maggio – con 99 voti favorevoli, 54 contrari e 2 astenuti, il disegno di legge di conversione del decreto-legge n.34 del 2023 recante “Sostegno delle famiglie e delle imprese per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale e in materia di salute e adempimenti fiscali”.
Sul provvedimento il Governo ha posto la questione di fiducia così come già avvenuto alla Camera dei deputati lo scorso 18 maggio. A Montecitorio è stato necessario anche un secondo passaggio nelle Commissioni competenti (Finanze e Affari sociali) per stralciare cinque emendamenti estranei o privi della necessaria copertura finanziaria. Intervenendo alla Camera l’Onorevole Ugo Cappellacci di Forza Italia, ha evidenziato come alcune norme – secondo quanto osservato “dal Comitato dei diciotto delle Commissioni riunite”, che “ha preso atto” delle condizioni della Commissione bilancio – non erano omogenee al testo. Nel dettaglio si tratta di tre emendamenti che non riguardano questioni energetiche: il Polo didattico dedicato alle vittime di Marcinelle, le visite dei parlamentari nelle carceri senza preavviso e le disposizioni votate per Assoprevidenza a supporto degli investimenti dei fondi pensione nella capitalizzazione delle Pmi. Per un problema di coperture è stata espunta invece la norma sulla stabilizzazione dei ricercatori sanitari di Ircss pubblici e Istituti zooprofilattici sperimentali.
Secondo fonti della maggioranza, l’intervento sarebbe stato richiesto dal Quirinale, circostanza smentita dai tecnici della Presidenza della Repubblica.
Con il via libera in seconda lettura, Palazzo Madama ha quindi confermato il testo modificato dalla Camera che interviene con uno stanziamento di circa 4,9 miliardi di euro per finanziare misure urgenti a sostegno delle famiglie e delle imprese per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale (qui l’approfondimento Powerzine di Sara Tasca sui contenuti del decreto).
Nel corso dell’esame in prima lettura alla Camera sono stati infatti approvati una trentina di emendamenti, molti riguardanti questioni sanitarie. Tuttavia sull’energia si segnalano in particolare i seguenti emendamenti:
- un emendamento dei relatori (On. Testa di Fratelli d’Italia e l’On. Patriarca di Forza Italia) che riguarda le start-up innovative, costituite a partire dal 1° gennaio 2020 ed operanti nei settori dell’ambiente, delle energie rinnovabili e della sanità, a cui è riconosciuto, nel limite complessivo di 2 milioni di euro per l’anno 2023, un contributo, sotto forma di credito d’imposta, fino ad un importo massimo di 200.000 euro, in misura non superiore al 20% della spesa sostenuta per attività di ricerca e sviluppo volta alla creazione di soluzioni innovative per la realizzazione di strumentazioni e servizi tecnologici avanzati al fine di garantire la sostenibilità ambientale e la riduzione dei consumi energetici;
- gli identici emendamenti Gusmeroli (Lega) e Zucconi (Fratelli d’Italia) che stabiliscono che i nuovi impianti fotovoltaici con moduli collocati a terra o su coperture piane o falde di potenza non superiore a 1 MW ubicati in aree nella disponibilità di strutture turistiche o termali, finalizzati a utilizzare prioritariamente l’energia autoprodotta per i fabbisogni delle medesime strutture, sono autorizzati tramite dichiarazione di inizio lavori asservata (DILA) se le aree ricadono fuori da centri storici e non sono soggetti a tutela. Se gli impianti sono ubicati in centri storici o in aree soggette a tutela, sono autorizzabili attraverso la DILA a condizione che la dichiarazione del proprietario dell’immobile interessato dall’impianto che attesti il rispetto delle norme di sicurezza, antisismiche e igienico-sanitarie, sia accompagnata da una dichiarazione del progettista abilitato che attesti che gli impianti non sono visibili dagli spazi pubblici esterni limitrofi e che i manti delle coperture non sono realizzati mediante il ricorso a prodotti che abbiano l’aspetto dei materiali della tradizione locale;
- l’emendamento Cannata (Fratelli d’Italia) che stabilisce che tra i comuni con popolazione da 25.000 abitanti a 35.000 abitanti il cui piano di riequilibrio finanziario sia stato approvato dalla Corte dei conti nel 2015 per l’anno d’inizio 2014 e con durata fino all’anno 2023 compreso e che, per effetto della sentenza della Corte costituzionale n. 18 del 2019, subiscono un maggiore onere finanziario dovuto alla riduzione dell’arco temporale di restituzione delle anticipazioni, sono ripartite risorse pari a 1,5 milioni di euro per l’anno 2023 a copertura dei maggiori oneri derivanti dall’incremento della spesa per energia elettrica e gas.
Sempre alla Camera – in occasione della discussione in Aula – il Governo ha poi espresso parere favorevole sull’Ordine del giorno 9/1060-AR/3 a prima firma dell’On. Ambrosi (Fratelli d’Italia) che impegna il Governo «a valutare l’opportunità di prevedere, nel corso della legislatura, nei limiti degli equilibri di bilancio, un intervento normativo ad hoc, volto a dispensare gli impianti di energia da fonte idroelettrica, dall’onere derivante dal contributo di solidarietà straordinario sotto forma di prelievo temporaneo per l’anno 2023».