Energia Elettrica, Gas, Idrocarburi, In Primo Piano, Produzione di Energia, Rinnovabili
Idrocarburi e Rinnovabili non sono nemici
Se ci limitiamo a considerare gli idrocarburi per la loro rilevanza nella sola produzione di energia elettrica, mettendo da parte per un attimo i diversi importanti ruoli che essi giocano in numerosissimi settori produttivi (plastica, chimica ecc.), bisogna affermare chiaramente che Gas e Petrolio non sono i nemici giurati delle fonti Rinnovabili, come la vulgata corrente spesso tende a far credere.
Sappiamo tutti che le rinnovabili sono il futuro, e in parte il presente. Nessuno pensa di muoversi verso un domani in cui le fonti fossili domineranno ancora la scena dei consumi elettrici. Ma bisogna chiedersi: con quali tempi? Chi si avventura nel prefigurare scenari in cui le fonti rinnovabili offriranno in breve tempo il 100% dell’energia elettrica sta facendo un clamoroso errore tecnico ed economico.
La produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili è infatti instabile e non controllabile. Sole, acqua e vento non sono elementi che possiamo “gestire” a nostro piacimento, ma sfruttare energeticamente solo quando effettivamente disponibili. Non siamo pertanto in grado di prevedere quanta energia elettrica sarà, in un dato periodo, prodotta dal fotovoltaico, dall’eolico o dalle centrali idroelettriche. E quindi non possiamo programmare liberamente i nostri consumi, come siamo abituati e talvolta obbligati a fare.
Proprio l’anno scorso si è registrata una consistente minor produzione di energia idroelettrica ed eolica: meno vento rispetto al 2013 o 2014 ha significato meno ore di produzione dei nostri parchi eolici; meno pioggia caduta nel corso del 2015 ha significato meno acqua disponibile nei bacini per la produzione di energia elettrica (ancora oggi l’idro è la fonte rinnovabile più importante per volumi prodotti, in Italia).
Anche lo sviluppo del sistema di accumulo e delle batterie, che consentirà lo stoccaggio dell’energia elettrica prodotta, non porterà ad un sistema programmabile e sicuro, quantomeno non in pochi anni. Non potendo controllare il meteo, è evidente che pur con lo sviluppo crescente delle Rinnovabili – che tutti vogliamo – risulta determinante disporre di produzione di baseload che derivi da una fonte stabile e “controllabile”: per l’Italia questa fonte strategica è il Gas.
Lo schema si riproduce in tutti i Paesi grandi consumatori di energia. In Germania questa funzione stabilizzante e di sicurezza la svolge, ad esempio, il carbone (sì, nella Germania supergreen le inquinanti centrali a carbone girano ancora che è una bellezza).
E’ anche per questo che la produzione nazionale di Gas è importante, e lo sarà per diversi anni ancora. Il Gas e le fonti fossili non sono nemiche delle Rinnovabili, ma le accompagnano e le accompagneranno nella transizione energetica. Più che assistere a guerre di religione energetica dovremmo curarci di amministrare un sapiente mix delle diverse fonti.
Siamo allora così sicuri di voler rottamare la nostra preziosa produzione interna di metano?