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Hub eolico offshore: Porto di Augusta scelto dal MASE
di Redazione
Il porto di Augusta, situato nella provincia di Siracusa, è stato scelto come uno dei principali hub per l’assemblaggio e il varo di piattaforme eoliche offshore galleggianti, ciò dovrebbe consentire di avvicinarsi al raggiungimento degli obiettivi di transizione energetica individuati nel PNIEC 2023, che mirano a conseguire un’economia più sostenibile e promuovere l’innovazione nel settore marittimo.
La decisione dovrebbe essere formalizzata con un decreto interministeriale del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) e del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT), che ha premiato il porto siciliano nell’ambito del bando pubblicato nell’aprile 2024, volto a dare attuazione alle disposizioni contenute nel Decreto Legge n. 181/2023 c.d. “DL Energia”. Quest’ultimo, infatti, prevede che in almeno due porti del Mezzogiorno, o in aree limitrofe a territori coinvolti nel phase-out del carbone, vengano realizzati dei poli strategici per la progettazione, produzione e assemblaggio di piattaforme galleggianti e infrastrutture elettriche funzionali allo sviluppo della cantieristica navale per la produzione di energia eolica in mare.
La scelta di Augusta è stata anticipata dal Presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani, il quale ha dichiarato “Accolgo con grande soddisfazione la scelta dei ministri Pichetto Fratin e Salvini, che rispecchia pienamente la proposta avanzata dalla Regione. Questa decisione, frutto di un’intesa con tutte le Autorità portuali della Sicilia, testimonia il valore di un dialogo costruttivo e dell’importanza della collaborazione istituzionale. Il mio governo ha pensato di puntare su una sola destinazione, individuando Augusta come la candidata ideale. Tale scelta rafforza il ruolo della Sicilia come protagonista nello scenario nazionale e internazionale”. Il Presidente ha altresì dichiarato che sta valutando di istituire una task force per coordinare lo sviluppo del porto augustano.
Successivamente, è intervenuto il Dirigente Generale del Dipartimento Regionale Energia della Sicilia, Calogero Burgio, colui che ha seguito il progetto, sostenendo che “(..) La pressoché inesistente filiera produttiva e la concomitante indicazione ministeriale di fare del porto di Augusta il suo principale hub logistico (in piena sinergia con gli altri porti siciliani, sotto il coordinamento della Regione) consentiranno, oltre alla creazione di nuovi insediamenti produttivi, anche la riconversione e l’aggiornamento di quelli esistenti. A brevissimo potremmo confermare le stime sulle ricadute occupazionali connesse all’eolico marino galleggiante, considerato che gli operatori del settore hanno già eletto l’Isola quale luogo ideale per la produzione di energia con cui sostenere la transizione già avviata e traguardare gli obiettivi regionali del burden sharing”.
Anche il Presidente di Aero (Associazione delle Energie Rinnovabili Offshore), Fulvio Capria, ha commentato entusiasta l’avvio di questi progetti, sottolineando come il 2025 rappresenti un punto di svolta per il settore, con il superamento degli scetticismi degli ultimi anni e l’avvio di una fase di crescita concreta. Capria ha sostenuto che la scelta di Augusta, insieme agli sviluppi in altre aree, dimostra che l’Italia è pronta a diventare un attore chiave nel mercato dell’eolico galleggiante, con un impatto positivo sull’occupazione, sull’economia e sull’ambiente.
Per quanto concerne invece il secondo hub, dopo che l’ipotesi Civitavecchia sembrerebbe essre stata scartata dal MASE, sono in lizza i Porti di Taranto e Brindisi. Pertanto, non rimane che attendere la pubblicazione del provvedimento ministeriale che oltre a comunicare la scelta del secondo hub, dovrebbe anche individuare le somme da destinare ai singoli progetti.