Customize Consent Preferences

We use cookies to help you navigate efficiently and perform certain functions. You will find detailed information about all cookies under each consent category below.

The cookies that are categorized as "Necessary" are stored on your browser as they are essential for enabling the basic functionalities of the site. ... 

Always Active

Necessary cookies are required to enable the basic features of this site, such as providing secure log-in or adjusting your consent preferences. These cookies do not store any personally identifiable data.

No cookies to display.

Functional cookies help perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collecting feedback, and other third-party features.

No cookies to display.

Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics such as the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.

No cookies to display.

Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.

No cookies to display.

Advertisement cookies are used to provide visitors with customized advertisements based on the pages you visited previously and to analyze the effectiveness of the ad campaigns.

No cookies to display.

Newsletter subscribe

Registrandoti accetti la nostra informativa sulla Privacy

Dai territori, In Primo Piano, Parlamento, Post in evidenza, Rinnovabili

Fotovoltaico e agrovoltaico negli ultimi provvedimenti nazionali e regionali: segnali di un’apertura

Posted: 28 Aprile 2022 alle 14:13   /   by   /   comments (0)

di Carlo De Nicola

Qualcosa si sta muovendo nel complesso rapporto tra fotovoltaico e agricoltura: nel DL Energia, con un’importante modifica rispetto al testo emanato dal Governo, il Parlamento ha eliminato il limite del 10% di occupazione di superficie agricola il rispetto del quale era precondizione affinché gli impianti agro-voltaici potessero accedere agli incentivi statali. 

Tale importante modifica è rappresentativa di un cambio di prospettiva, da parte delle istituzioni, sul tema dell’inserimento degli impianti fotovoltaici in aree agricole e, in particolare, sulle opportunità delle configurazioni agro-voltaiche per bilanciare produzione agricola ed energetica. È cambiato l’approccio al problema della doppia vocazione dei terreni: se prima la soluzione era “limitare la quantità di fotovoltaico da installare sui campi, così da preservarne la fruibilità”, ora è “assicurarsi che il fotovoltaico non infici la fruibilità dei campi, così che possa esserne realizzato quanto più possibile”.

Il provvedimento favorisce nello specifico gli impianti dotati di moduli sollevati da terra e con possibilità di rotazione: per questi sarà necessaria la realizzazione di sistemi di monitoraggio dell’attività agricola sulla base delle Linee guida adottate dal CREA, in collaborazione con il GSE, entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del Decreto.

Si tratta indubbiamente di un passo avanti: la precedente formulazione, infatti, avrebbe reso concretamente molto difficile l’accesso dell’agro-voltaico agli incentivi, limitandone la realizzazione solo su aree appartenenti ad aziende agricole particolarmente estese.Più ambigui i segnali dalle Regioni, alcune delle quali sembrano recepire meglio di altre il cambio di prospettiva registrato a Roma. Due esempi opposti arrivano dagli antipodi della Penisola. Il primo è quello del Veneto, dove il Consiglio Regionale sta lavorando a una proposta di legge volta a limitare fortemente la realizzazione di fotovoltaico in area agricola (si pensa addirittura a un limite di capacità pari a 1 MW!). Tale misura, a meno di una significativa revisione del testo, sembra destinata a inserirsi nella lunga tradizione di leggi regionali prontamente impugnate dal Consiglio dei Ministri per eccessivi limiti alla realizzazione di impianti rinnovabili. Il secondo esempio è quello della Calabria, dove proprio in considerazione delle modifiche al DL Energia il Consiglio Regionale si muove verso l’approvazione di una proposta di legge che, in deroga alle disposizioni contenute nel Quadro Territoriale Paesaggistico della Regione, non applica agli impianti agro-voltaici innovativi il limite massimo del 10% di occupazione dell’area dedicata alle coltivazioni prevista per gli impianti rinnovabili. Un approccio decisamente più in linea con il cambio di prospettiva cui si è assistito in questi giorni in Parlamento.