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Efficienza energetica, Energia Elettrica, Gas, Idrocarburi, In Primo Piano, Post in evidenza, Produzione di Energia, Rinnovabili, Sostenibilità

Fonti rinnovabili e calo del PIL: emissioni di C02 giù del 24% in 10 anni

rapporto ispra 2015
Posted: 12 Giugno 2015 alle 18:42   /   by   /   comments (0)

L’Italia cambia, questa volta in meglio, almeno per quanto riguarda l’inquinamento. Lo dicono i dati del rapporto Ispra 2015 «Emissioni nazionali di gas serra». L’analisi sul periodo statistico 1990-2013 dimostra infatti che le emissioni di C02 si sono notevolmente ridotte. Le stime preliminari per il 2013 mostrano in particolare che le emissioni nazionali di CO2 hanno subito una riduzione del 15,6% rispetto a quanto registrato nel 1990 e del 24,1% rispetto al 2004.

L’analisi dell’Ispra ci spiega anche i motivi che stanno dietro questo calo.

Se il PIL cala anche le emissioni scendono

Le emissioni atmosferiche di gas a effetto serra di un Paese dipendono da molteplici fattori riconducibili per buona parte alle attività produttive dei vari settori economici. Tra il 2008 e il2012 le emissioni nazionali di origine energetica hanno rappresentato mediamente l’82,8% delle emissioni totali, mentre le emissioni da processi industriali e da processi dell’agricoltura rappresentano rispettivamente il 6,3% e il 7,1%.

La drastica contrazione del PIL, dovuta alla crisi economica che ha colpito le principali economie mondiali e l’Italia dal 2007-2008, è stato, ahimè, certamente un fattore determinante per una sensibile riduzione delle emissioni di gas serra. Anzi, l’analisi dello scenario chiarisce che senza la contrazione del PIL, registrata dal 2008, l’effetto dei fattori che riducono le emissioni di gas serra non sarebbe stato sufficiente a portare le emissioni ai livelli che abbiamo sopra indicato, ben al di sotto dei valori del 1990. La diminuzione delle emissioni, sebbene di differente entità, ha riguardato tutti i settori.

Le Rinnovabili e le fossili: chi sale e chi scende nel mix energetico nazionale

Ma il fattore determinante nel calo delle emissioni è certamente rappresentato dal ruolo che le fonti di energia rinnovabile hanno assunto nel mix nazionale – e anche mondiale – di produzione di energia elettrica. La quota relativa delle diverse fonti energetiche, così come interventi di efficientamento energetico, che hanno ridotto lo “spreco” dei consumi, rappresentano quindi altri elementi fondamentali per analizzare gli andamenti delle emissioni atmosferiche.

I combustibili di origine fossile sono ancora fortemente centrali nel nostro sistema energetico. Dal 1990 al 2013 si osserva però un costante declino di questa componente in termini di consumo interno di energia: dal 93,8% al 81,3%. Il declino del contributo di energia fossile è diventato particolarmente ripido dal 2007.

Il dettaglio delle diverse fonti di energia mostra che la composizione del mix combustibile nazionale è notevolmente cambiata dagli anni ’90. I prodotti petroliferi hanno rappresentato la componente prevalente con il 58,7% del consumo interno lordo nel 1990 fino a scendere al 35,9% nel 2013. La quota di gas naturale è invece notevolmente cresciuta dal 25,5% nel 1990 al 35,9% nel 2013.

grafico-mix-energetico-nazionale-ispra

Quota relativa di energia rinnovabile per fonte nel consumo interno lordo nazionale dal 1990 al 2013

La quota di energia da fonti rinnovabili mostra invece un costante incremento nel periodo 1990 al 2007, dal 4,2% al 6,5%. Da lì in avanti questa quota, grazie anche a una generosa politica di incentivazione, è volata fino al 16,5% del consumo interno lordo nel 2013.

La geotermia e l’idroelettrico hanno da sempre rappresentato per il nostro Paese le fonti principali, tanto che nel periodo 1990-2000 coprivano mediamente l’84,1% del consumo interno lordo di energia rinnovabile. La restante parte del consumo di energia proveniva da biomasse e rifiuti.

L’energia solare fotovoltaica e l’energia eolica sono intanto molto cresciute fino a toccare quota 11,9%.

I dati del bilancio energetico nazionale esaminati nel presente rapporto sono di fonte Eurostat, mentre i dati delle emissioni di gas ad effetto serra sono di fonte UNFCCC così come comunicati per l’Italia da ISPRA secondo il mandato stabilito dal Decreto legislativo 51/2008.

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