In Primo Piano, Post in evidenza, Unione Europea
ETS, via libera dalla Commissione ENVI alla riforma del meccanismo
di Emanuele Rosa
Nell’ambito dell’approvazione del pacchetto Fit for 55 – che prevede la riduzione delle emissioni nette di gas serra di almeno il 55% entro il 2030 – la Commissione europarlamentare per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (ENVI) ha adottato la relazione sulla revisione del sistema di scambio di quote di emissione (ETS). La relazione è stata approvata lo scorso 17 maggio con 62 voti favorevoli, 20 contrari e 5 astensioni.
Come noto, il sistema di scambio di quote di emissione dell’UE è stato avviato nel 2005 per promuovere la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra in modo economicamente efficiente. È un sistema complesso, basato su un tetto massimo di inquinamento e che limita il volume di gas a effetto serra che può essere emesso da industrie ad alta intensità energetica, produttori di energia e linee aeree. Le imprese ricevono o acquistano quote di emissioni individuali con la conseguenza, quindi, per le imprese che emettono maggiormente rispetto ad altre di spendere maggiori risorse finanziarie per acquisire ulteriori quote, in coerenza con il principio “chi inquina paga”.
Nell’ambito di una riforma complessiva del sistema, i deputati europei mirano a una portata più ampia e a un’attuazione più rapida del meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere (CBAM) dell’UE per prevenire la rilocalizzazione delle emissioni. Propongono una maggiore trasparenza e minore flessibilità per prendere in prestito, depositare e trasferire quote di emissioni.
Per il settore aereo, invece, gli europarlamentari hanno esteso il campo di applicazione dell’ETS a tutti i voli in partenza dagli aeroporti dello Spazio economico europeo con l’eliminazione graduale delle assegnazioni gratuite entro il 2025, prevedendo un sostegno all’innovazione nel settore dell’aviazione attraverso il Climate Investment Fund.
Inoltre la Commissione ENVI ha espresso parere favorevole sull’estensione al trasporto stradale e marittimo dello scambio delle quote di emissione di gas a effetto serra. Vengono inoltre inclusi tra gli impianti gli inceneritori portando le aziende di rifiuti a richiedere l’acquisto di ETS durante il trattamento di rifiuti domestici, aziendali e industriali.
Secondo Marcello Di Caterina, direttore generale di ALIS – Associazione Logistica dell’Intermodalità Sostenibile, «l’introduzione del trasporto marittimo nel sistema ETS rischierebbe di provocare un vero e proprio back shift modale», mentre Martin Lundstedt, CEO del Gruppo Volvo e Presidente del Consiglio per i veicoli commerciali dell’ACEA, l’Associazione dei Costruttori automobilistici europei, ha dichiarato che «solo con il forte sostegno di un quadro politico che fissi un prezzo per le emissioni di carbonio, sarà possibile incoraggiare e incentivare gli operatori del trasporto commerciale a scegliere veicoli a basse e zero emissioni rispetto a quelli convenzionali alimentati a diesel».
Dopo la votazione, il parlamentare del PPE Peter Liese, principale negoziatore del Parlamento sulle riforme del mercato del carbonio, ha affermato: “questo compromesso è positivo per il clima, i posti di lavoro e per le persone in Europa. Sosteniamo l’innovazione nell’industria. Le aziende che puntano alla neutralità climatica staranno meglio, mentre quelle che continuano a inquinare senza investire avranno difficoltà. Sono particolarmente felice che l’ETS II sia vivo e vegeto”.
La relazione verrà ora posta in votazione nella sessione plenaria del Parlamento di inizio giugno, dopodiché farà seguito il negoziato tra il Parlamento e i Governi degli Stati membri.