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Energia, le novità introdotte dal DL Aiuti bis e le misure messe in campo dal nuovo DL Aiuti ter
di Sara Tasca
Con 178 voti a favore, nessun voto contrario e 13 astenuti, martedì 20 settembre l’Aula del Senato ha definitivamente approvato il DL Aiuti bis. Il testo del provvedimento approvato dal Senato in prima lettura aveva introdotto una deroga al tetto di 240.000 euro per gli stipendi dei dirigenti della pubblica amministrazione. La disposizione ha sorpreso Palazzo Chigi che, avendo espresso forte disappunto, ha deciso di presentare alla Camera un emendamento soppressivo, votato con ampia maggioranza. Per concludere l’iter parlamentare si è resa quindi necessaria una terza lettura da parte di Palazzo Madama.
In fase di conversione in legge sono state introdotte alcune novità per il settore energetico. Prima fra tutte quella che, con riferimento ai crediti fiscali connessi al Superbonus e agli altri bonus edilizi, limita la responsabilità in solido dei fornitori e dei cessionari ai soli casi di concorso nella violazione con dolo o colpa grave. Tale disposizione è il risultato di un’intensa attività di mediazione con il Governo e dovrebbe consentire di sbloccare il mercato delle cessioni.
Il provvedimento introduce anche semplificazioni per il settore delle energie rinnovabili, in particolare viene stabilito che è sufficiente la dichiarazione di inizio lavori asseverata per la realizzazione di impianti fotovoltaici con moduli collocati a terra, di potenza fino a 1 MW, in aree e edifici inerenti strutture turistiche e termali, anche se situati in centri storici o aree soggette a tutela a condizione che venga prodotta una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà del progettista abilitato che attesti che gli impianti non siano visibili dagli spazi pubblici esterni limitrofi.
Infine, allo scopo di fronteggiare gli aumenti eccezionali dei prezzi dei materiali da costruzione nonché dei carburanti e dei prodotti energetici, viene imposto un adeguamento dei prezzi nei contratti di appalto di lavori funzionali all’esecuzione degli interventi di realizzazione, efficientamento o ripotenziamento di impianti di energia elettrica di potenza superiori a 300 MW termici.
Nel frattempo, il Governo ha varato il terzo Decreto Aiuti, che stanzia 14 miliardi di euro per sostenere famiglie e imprese contro il caro bollette. Tra le principali misure del provvedimento, illustrate dal premier Mario Draghi in conferenza stampa, la proroga per i mesi di ottobre e novembre 2022 dei crediti di imposta riconosciuti a favore delle imprese per le spese sostenute per l’acquisto di energia elettrica e gas, con innalzamento al 40% per le imprese a forte consumo energetico e per le imprese diverse da quelle a forte consumo di gas e al 30% per le imprese diverse da quelle a forte consumo di energia elettrica con ampliamento della platea alle imprese dotate di contatori di energia elettrica di potenza disponibile pari o superiore a 4,5 kW.
In tema di extraprofitti FER viene, invece, stabilito che i proventi derivanti dall’attuazione dall’art. 15-bis del DL 4/2022 sono versati dal GSE, entro il 30 novembre 2022, in modo cumulato per il periodo da febbraio ad agosto 2022 e su base mensile per i mesi successivi, all’entrata del bilancio dello Stato e restano acquisiti all’erario fino a concorrenza dell’importo complessivo di 3,4 miliardi di euro.
Per supportare le imprese colpite dall’aumento dei prezzi dell’energia, SACE SpA potrà concedere garanzie a titolo gratuito e nel rispetto del regime “de minimis”, in linea con il Btp, per il pagamento delle bollette di ottobre, novembre e dicembre 2022. Previste infine la proroga sino al 31 ottobre 2022 della riduzione delle accise sui carburanti e dell’IVA al 5% sul gas per autotrazione, disposizione per la realizzazione di nuova capacità di rigassificazione e misure in materia di fornitura di energia elettrica per la ricarica dei veicoli elettrici.