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Efficienza energetica: novità su cessione del credito e sconto in fattura. Aperto il tavolo di confronto al MiSE
di Elisa Gazzara
L’articolo 10 del Decreto Legge ‘Crescita’ ha rappresentato un’importante novità per il mercato dell’efficienza energetica: oltre alla cessione del credito per interventi rientranti nell’Ecobonus e Sismabonus, il cliente può fruire di uno sconto corrispondente all’importo detraibile anticipato dall’impresa fornitrice (commi 1,2,3 e 3-bis dell’articolo 10 del DL 34/2019). Si è trattato di una misura molto rivendicata dall’allora maggioranza di Governo Lega-M5S che, all’epoca dell’approvazione, ha potuto affermare di aver introdotto una decisiva leva per lo sviluppo dell’efficienza energetica lato residenziale.
Giusto il tempo di darne notizia: da subito sono iniziate le polemiche dei piccoli fornitori, PMI e operatori di medie dimensioni che, avendo meno liquidità da investire, hanno ravvisato pesanti difficoltà a competere con i grandi operatori sul piano dell’offerta verso il cliente. La politica si è subito preso carico del problema e – strano a vedersi – in maniera praticamente trasversale (dalla Lega al PD passando per Forza Italia e M5S) ha segnalato, attraverso emendamenti, interrogazioni e dichiarazioni, la necessità di rivedere il meccanismo.
La CNA-Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa è sul piede di guerra e ha depositato ricorso al TAR contro l’Agenzia delle entrate per ottenere l’annullamento del provvedimento sullo sconto in fattura. Il Ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli (M5S) ha promesso la revisione della norma, ma non la sua cancellazione, giacché il principio che ha ispirato la legge, ovvero incentivare ulteriormente gli investimenti di efficienza, è considerato prioritario.
Giovedì 31 ottobre si riunirà al Mise la prima riunione finalizzata all’avvio del confronto sull’applicazione dell’articolo 10 del DL Crescita e vedrà presenti le principali categorie interessate. Obiettivo è individuare dei possibili correttivi che saranno molto probabilmente inseriti nella prossima Legge di Bilancio.
Diverse le proposte di modifica giunte dalla politica (che però non necessariamente saranno quelle individuate nell’ambito della riunione al Mise). Alcune propongono l’utilizzo del credito d’imposta dal secondo mese successivo a quello dello sconto; attualmente il credito è utilizzabile solo dall’anno successivo. Altri emendamenti prevedono che per il fornitore che non riesce a sua volta a cedere il credito è prevista la possibilità di chiedere il rimborso all’Agenzia delle Entrate che lo erogherà a partire dai successivi 3 mesi. In altri casi si ipotizza di incrementare la dotazione del Fondo Nazionale per l’Efficienza energetica, con l’introduzione di una sezione dedicata al rilascio di garanzie per far fronte alle necessità finanziarie di micro, piccole e medie imprese che usufruiscono del meccanismo di cessione del credito e dello sconto in fattura per gli interventi di efficienza energetica.
Finora solo ipotesi in campo, augurandosi che il confronto al Mise porti ad una soluzione efficace e, ancora più importante, stabile nel tempo.