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Di cosa si occuperanno le Commissioni speciali di Camera e Senato (in attesa del nuovo Governo)
L’elezione dei Presidenti di Camera e Senato (e dei rispettivi Uffici di Presidenza) ha messo in moto l’attività parlamentare della nuova Legislatura. Infatti, se per l’insediamento delle Commissioni competenti per materia occorre attendere che si delinei la compagine governativa, alla loro assenza supplisce per il momento la Commissione speciale per l’esame degli atti del Governo: si tratta di un organismo istituito sia alla Camera che al Senato con il compito di sostituire l’operato delle Commissioni tradizionali, a cominciare dall’esame degli atti pendenti e di quelli urgenti trasmessi dal Governo Gentiloni, che – ricordiamo – rimane in carica per gli affari correnti e l’ordinaria amministrazione. La composizione delle Commissioni speciali rispecchia già i nuovi equilibri parlamentari, com’è emerso plasticamente nel corso dell’elezione dei rispettivi presidenti: infatti, la presidenza della Speciale del Senato è toccata a Vito Crimi del M5S, mentre quella di Montecitorio al leghista Nicola Molteni.
Le Commissioni speciali non hanno una scadenza prestabilita, fermo restando che cesseranno dalle loro funzioni una volta completato l’iter dei provvedimenti assegnati. Inoltre, il loro raggio d’azione può subire variazioni anche significative, a seconda cioè dei tempi e delle modalità del percorso di formazione del nuovo esecutivo. È in questa sede infatti che quasi certamente verrà esaminato il Documento di Economia e Finanza (DEF) che deve essere ancora presentato dal Ministro Padoan, analogamente a quanto avvenne dopo le elezioni del 2013 quando i lavori delle Speciali si protrassero sino a inizio maggio.
Ma quali sono i provvedimenti sin da ora all’attenzione delle due Commissioni? Alla Commissione speciale della Camera è stato assegnato in sede referente il ddl di conversione del decreto legge che dispone la proroga dell’attuale Collegio dell’Autorità per l’energia fino alla nomina dei nuovi componenti da parte del futuro esecutivo. Ma a delimitare il perimetro dei provvedimenti sono soprattutto gli schemi di decreto legislativo approvati in esame preliminare dal Consiglio dei ministri e che attendono il parere parlamentare. Tra questi vi sono lo schema di decreto legislativo di recepimento della direttiva NIS (Network and Information Security) sulla sicurezza delle reti e dei sistemi informativi nell’Ue e che concerne anche i settori dell’energia elettrica, del petrolio e del gas e lo schema di decreto legislativo di attuazione della direttiva europea in materia di riduzione delle emissioni nazionali di determinati inquinanti atmosferici che prevede che il Ministero dell’Ambiente – in collaborazione con ISPRA ed ENEA – elabori entro il 31 dicembre 2018 il “Programma nazionale di controllo dell’inquinamento atmosferico”, con riferimento ai settori responsabili di emissioni quali trasporti, industria, agricoltura, energia e riscaldamento civile.
Occorre inoltre tener presente che per poter procedere all’assegnazione dei provvedimenti alle Commissioni speciali è necessario il voto unanime dei componenti: così, per esempio, non è stato nel caso della proposta avanzata da Fratelli d’Italia di portare in Commissione della Camera un ddl in materia elettorale che prevedeva un correttivo maggioritario al Rosatellum.