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Decreto-legge “Energia”: gli emendamenti su permitting, agro-voltaico e aree idonee
di Carlo De Nicola
Entra nel vivo l’iter di conversione in legge del decreto-legge 1° marzo 2022, n. 17 “Misure urgenti per il contenimento dei costi dell’energia e il rilancio delle politiche industriali” (cosiddetto DL Energia), attualmente esaminato in sede referente dalle Commissioni Ambiente e Attività produttive della Camera dei Deputati. Dopo le dichiarazioni di inammissibilità lo scorso 15 marzo e la presentazione da parte dei deputati delle proposte emendative segnalate, a partire dalla settimana del 4 aprile le Commissioni voteranno le singole proposte di modifica.
Con l’obiettivo di accelerare lo sviluppo delle rinnovabili – anche stimolando il ricorso ad alcune soluzioni tecnologici, come l’ammodernamento di impianti eolici e l’agro-voltaico – una parte significativa di proposte emendative si concentra sui temi del permitting, dell’accesso di impianti agro-voltaici agli incentivi del GSE e all’individuazione delle aree idonee.
Tra le proposte di modifiche più significative relative al permitting di impianti rinnovabili figurano una serie di emendamenti all’articolo 9. Un gruppo di emendamenti identici presentati da Lega, Forza Italia, PD, Movimento 5 Stelle e Liberi e Uguali è finalizzato a semplificare gli interventi di modifica non sostanziale su impianti eolici rendendo più flessibili i criteri perché un intervento sia appunto qualificato come “non essenziale”. Un ulteriore emendamento del Movimento 5 Stelle introduce semplificazioni ulteriori per gli impianti fotovoltaici ubicati in aree idonee estendendo la PAS fino ai progetti di capacità fino a 10 MW, mentre un emendamento proposto dalla deputata di Italia Viva Silvia Fregolent è volto a prevedere la medesima procedura autorizzativa anche per gli impianti agro-voltaici ubicati a una distanza non maggiore di 3 km dalle aree a destinazione industriale, artigianale o commerciale. Tre emendamenti identici di Forza Italia, PD e Movimento 5 Stelle estendono la PAS prevista per gli interventi non sostanziali su impianti eolici anche alle opere connesse, purché non occupino ulteriore spazio.
Diversi emendamenti all’articolo 11 sono finalizzati ad estendere la platea di impianti agro-voltaici idonea a ricevere gli incentivi del GSE: alcuni (ad esempio alcuni emendamenti presentati da LeU e Italia Viva) aumentando la percentuale massima della superficie agricola utilizzata, altri (Movimento 5 Stelle, PD) escludendo dal computo della superficie alcune aree. Non mancano emendamenti volti a inserire nel nostro ordinamento ulteriori semplificazioni autorizzative per l’agro-voltaico: un emendamento presentato da Forza Italia propone l’applicazione della PAS per gli impianti agro-voltaici di capacità non superiore a 10 MW, mentre un emendamento targato PD è volto ad estendere, per il solo fotovoltaico, la qualifica di aree idonee alle aree agricole distanti non più di 150 metri dalle autostrade, attribuendo anche all’agro-voltaico una priorità per l’accesso agli incentivi del GSE.
Infine, sul tema delle aree idonee, le proposte emendative vanno dalla proposta di totale abrogazione delle semplificazioni previste dal decreto legislativo di recepimento della Direttiva RED II (un emendamento, presentato da Alternativa) all’accorciamento dei tempi per l’emanazione del Decreto Ministeriale contenente le Linee guida sulle aree idonee e delle relative leggi regionali di recepimento (PD) ad un’estensione della qualifica di aree idonee ai siti ove siano in essere autorizzazioni per impianti FER, atteso che non siano presenti vincoli paesaggistici (Fratelli d’Italia, Italia Viva, Lega). Un ulteriore gruppo di emendamenti (LeU, M5s, Lega) estende le semplificazioni previste per gli impianti da realizzare sulle aree idonee anche agli interventi di modifica non sostanziale effettuati su impianti ubicati in aree gravate da vincolo paesaggistico.