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CoVid-19, Gaudioso: “Superiamo l’emergenza e ripartiamo dalle persone: assistenza territoriale e malati cronici”. Colloquio con il segretario generale di Cittadinanzattiva.
di Mattia Fadda
Cittadinanzattiva è un movimento di partecipazione civica che affianca cittadini, consumatori e malati da Nord a Sud del Paese da oltre 40 anni. La missione associativa fa riferimento all’ultimo comma dell’articolo 118 della Costituzione. Comma proposto proprio da Cittadinanzattiva in occasione della riforma costituzionale del 2001e poi recepito dal legislatore. Presente in tutte le regioni italiane con oltre 300 sedi, fra le associazioni generaliste e rappresentative a livello nazionale, Cittadinanzattiva è certamente la più autorevole su tematiche sanitarie. Fra le iniziative più gloriose dell’organizzazione ci sono, infatti, il Tribunale per i diritti del malato e il Progetto integrato di Tutela Salute: servizi di informazione, consulenza e assistenza ai cittadini sui servizi sanitari e socio-assistenziali. Vista la sfida che CoVid-19 sta portando al Sistema Sanitario Nazionale, abbiamo fatto qualche domanda al suo segretario generale, Antonio Gaudioso.
D. Dal vostro diffuso punto di osservazione conoscete limiti e potenzialità di tutto il SSN. Cosa l’ha colpita (in bene e in male) della risposta della sanità italiana all’epidemia?
R. «In positivo la grandissima compostezza con cui i cittadini, a partire dalle aree interessate dai focolai, stanno affrontando questa situazione nuova di timore e incertezza, così come la straordinaria dedizione di medici e professionisti del SSN. La cattiva notizia riguarda invece il fatto che una volta di più sembra che il dibattito sia ideologico e fuorviante, ad esempio su come vada gestita l’emergenza dal punto di vista istituzionale. Mentre si può discutere di federalismo o centralismo in condizioni ordinarie, con le proprie legittime differenze di opinione, dovrebbe essere ovvio che in condizioni straordinarie ci debba essere un solo soggetto titolare non solo del coordinamento, ma di una vera funzione di gestione a 360° di tutte le fasi. Le vicende di queste ore stanno facendo emergere i limiti della nostra architettura istituzionale, che va adeguata alla gestione delle emergenze. Occorre una catena di comando chiara, semplice e efficace, e non una continua contrattazione tra troppi poli di responsabilità. Va in questa direzione l’impegno del Ministro della Salute, del Capo della Protezione Civile così come della Presidenza del Consiglio per assicurare un approccio unitario e efficace alla situazione emergenziale».
D. Si calcola che ad oggi (23 marzo) i professionisti e operatori sanitari contagiati da COVID19 siano oltre 4.824 (9% del totale). Come si spieghi questi numeri?
R. «I professionisti ed operatori sanitari sono in prima linea e stanno affrontando l’emergenza spesso senza tutti i dispositivi di protezione necessari. All’inizio della diffusione del virus, non si era ancora adeguatamente attrezzati, e gli stessi protocolli si sono evoluti nel corso dell’emergenza. Non sempre è indispensabile portare il paziente in ospedale, ma si dovrebbe seguire al proprio domicilio e portarlo in ospedale solo in presenza di sintomi respiratori importanti. Questo ad esempio, è stato attuato con più frequenza in Emilia Romagna e Veneto rispetto alla Lombardia».
D. Può presentarci le campagne che avete lanciato per contribuire alla risposta diffusa a CoVid-19?
R. «Sin dai primi giorni dell’emergenza sul nostro sito abbiamo aperto e poi costantemente aggiornato una pagina web sul Coronavirus: informazioni utili, fake news e falsi miti, provvedimenti regionali e nazionali, guide utili e video di esperti, fra cui Paolo Biasci (Presidente FIMP), Marco Cossolo (Presidente Federfarma), Pierluigi Lopalco (Università di Pisa), Stefano Vella (Università Cattolica Sacro Cuore). Cittadinanzattiva mette anche a disposizione i numeri telefonici delle proprie sedi regionali nelle zone interessate dai focolai, nonché una mail per ricevere segnalazioni su truffe e speculazioni legate all’emergenza, come quella dei finti sanitari che si presentano a domicilio per sottoporre le persone ai tamponi o delle mascherine e gel igienizzanti i cui prezzi sono schizzati alle stelle. Abbiamo inoltre lanciato due importanti campagne.
“Perché nessuno resti escluso” insieme a Equivalenti.it e Assogenerici. Per contribuire allo stop alla diffusione del coronavirus era necessario fornire a tutte le comunità presenti nel nostro Paese informazioni nella loro lingua madre su come evitare comportamenti pericolosi. La campagna si avvale di un video in 11 lingue con il pay-off “Restiamo a casa, facciamo la nostra parte.” Il video contiene le indicazioni essenziali su come difendersi dall’epidemia: dal lavaggio delle mani, alla distanza di sicurezza ai numeri d’emergenza da chiamare in caso di necessità.
“Keep Calm: insieme senza paura” insieme a FIMMG (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale). Questa è una campagna social che per i proponenti vuole diventare più virale del virus stesso. «Insieme senza paura. Il coronavirus è un nemico debole se lo combattiamo uniti. Medici di famiglia e cittadini». L’invito di FIMMG e Cittadinanzattiva è chiaramente espresso nei manifesti della campagna: una donna mantiene davanti al volto una mascherina con i colori della bandiera italiana, a voler simboleggiare che la risposta non può arrivare da singoli comparti o segmenti della società civile, ma dal Paese nel suo insieme. Parte integrante della campagna anche una raccolta fondi per l’acquisto dei DPI essenziali a garantire protezione alle migliaia di medici di medicina generale che operano quotidianamente in prima linea.
D. Quando l’emergenza epidemica sarà alle spalle dovremo ricostruire. Ricostruire l’economia ma anche la sanità. Per ricostruire il SSN da cosa dovremmo ripartire, a suo parere?
R. «Credo che saremo tutti pronti ad impegnarci per la difesa del SSN che negli ultimi anni è stato colpito da tagli, disinvestimenti, mancanza di programmazione: ad esempio si sono tagliati posti letto e chiusi ospedali, senza dotare il territorio delle strutture e dei servizi promessi. Ecco, ripartire dall’assistenza territoriale sarebbe un primo importante passo, così come dalla gestione pianificata ed omogenea dell’assistenza per i malati cronici in tutto il Paese. Inoltre, è arrivato il momento di investire sul personale per non ricorrere più ad interventi emergenziali».
Proprio in queste ore Cittadinanzattiva ha proposto di emendare in fase di conversione il decreto Cura Italia per rafforzare l’assistenza socio-sanitaria e domiciliare per i malati cronici e rari, gli acuti non ospedalizzati e le persone disabili non autosufficienti. La proposta, già sottoscritta da oltre sessanta associazioni di pazienti e medici, prevede uno stanziamento ulteriore per il fondo sanitario nazionale di 1.2 miliardi di euro dal 2020 al 2022.