Efficienza energetica, In Primo Piano, Parlamento, Post in evidenza, Rinnovabili
Cosa prevede la Legge di Bilancio 2021 all’esame del Parlamento
di Gianmarco Maisto
Entra nel vivo l’esame della Legge di Bilancio 2021 con la Commissione Bilancio della Camera che si appresta a concludere nel fine settimana l’esame degli emendamenti, in modo da consentire l’approdo del testo in Aula a Montecitorio lunedì 21 dicembre per l’approvazione in prima lettura, cui seguirà il passaggio “blindato” al Senato per il varo definitivo della Manovra entro la fine dell’anno.
La Legge di Bilancio messa a punto dal Governo Conte-bis si compone di 229 articoli per un valore complessivo di 38 miliardi di euro e contiene misure rilevanti anche per il settore dell’energia. Tra le principali disposizioni, la proroga per il 2021 di Ecobonus e Bonus Facciate, la conferma per il prossimo anno della disponibilità sul Fondo Green New Deal di 470 milioni di euro da destinare alla copertura delle garanzie per progetti economicamente sostenibili, la modifica della disciplina sul PNire – Piano Nazionale Infrastrutturale per la Ricarica dei veicoli alimentati ad energia Elettrica prevedendo che il finanziamento venga affidato al solo Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti (si elimina dunque la compartecipazione al 50% delle Regioni), una serie di misure per l’attuazione del Programma Next Generation EU – che a sua volta vedrà proprio la transizione energetica tra i principali ambiti di intervento – prevedendo l’istituzione di un apposito Fondo di rotazione nello stato di previsione del Ministero dell’Economia e l’estensione al 31 dicembre 2022 della disciplina del credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali nell’ambito di un più ampio rafforzamento del programma Transizione 4.0. Un’ulteriore novità riguarda la possibilità per il Ministero dell’Ambiente di avvalersi dell’ISPRA al fine di sostenere e velocizzare le attività istruttorie delle Commissioni tecniche VIA, PNIEC e AIA.
Al vaglio della Commissione Bilancio della Camera le migliaia gli emendamenti depositati in Parlamento che, dopo la consueta scrematura delle inammissibilità e dei cosiddetti “segnalati”, si sono ridotti a circa 800 proposte di modifica su cui nelle prossime ore si concentreranno i lavori di Governo, maggioranza e opposizioni. Diversi sono per esempio gli emendamenti bipartisan volti a prorogare (e a modificare) il Superbonus al 110% introdotto con il precedente decreto “Rilancio”: in particolare, la maggioranza tenta di fare quadrato sull’emendamento a prima firma dei Capogruppo in Commissione Attività produttive che mira ad estendere il meccanismo sino al 31 dicembre 2023, sebbene non si escluda che la proroga sia limitata al 2022. Tra le numerose proposte sul 110% vi è anche quella della Lega finalizzata ad includere il teleriscaldamento quale intervento trainante superando l’attuale limitazione ai soli Comuni montani, e ad estendere il meccanismo agli alberghi e strutture ricettive e alle scuole statali non parificate.
Altre proposte emendative concernono la cumulabilità degli incentivi previsti dal Conto Energia e dalla Tremonti Ambiente; la previsione di benefici fiscali per i grandi investimenti nelle ZES – Zone Economiche Speciali con riferimento alle imprese che investono nell’idrogeno “rinnovabile”; l’introduzione della detrazione per le spese per l’acquisto e la posa in opera di infrastrutture di ricarica ad alta potenza dei veicoli alimentati ad energia elettrica, con potenza non inferiore a 20 kW (nel dettaglio: detrazione da ripartire in dieci quote annuali di pari importo, nella misura del 20% calcolata su un ammontare complessivo non superiore a 20mila euro). Da rilevare, inoltre, la proposta della Commissione Trasporti della Camera di un credito di imposta pari al 110% delle spese per gli interventi di cablatura in Ftth degli edifici, con la possibilità di optare per la cessione del credito oppure per lo sconto in luogo delle detrazioni.