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Appuntamento elettorale 2021: le amministrative delle grandi città e le regionali in Calabria
di Sara Tasca
È previsto per l’autunno di quest’anno lo svolgimento delle elezioni Amministrative in alcuni dei principali capoluoghi italiani (Roma, Milano, Napoli, Torino e Bologna), insieme alle Regionali in Calabria, resesi necessarie per la scomparsa della presidente Iole Santelli. Nel dettaglio, come stabilito dal decreto-legge approvato a fine aprile dal Parlamento, si andrà alle urne tra il 15 settembre e il 15 ottobre e sarà ridotto di un terzo il numero minimo di sottoscrizioni per la presentazione delle liste e delle candidature alle Amministrative.
Tutti i partiti politici stanno dunque tentando di individuare i candidati, le alleanze e le strategie in grado di garantirgli la vittoria o, quantomeno, l’ottenimento di una buona percentuale di voti. I mutati equilibri politici vedranno in questa tornata elettorale il proprio primo “banco di prova” – parzialmente fallito, peraltro, sul fronte dell’’alleanza PD-M5s.
Per quanto riguarda le Amministrative di Roma, PD e M5s non sono riusciti a raggiungere un accordo sulle candidature. La ripresentazione di Virginia Raggi alla corsa al Campidoglio ha ottenuto l’avvallo dell’ex premier e leader in pectore del Movimento Giuseppe Conte, che ha sottolineato – pur essendo egli stesso uno dei principali fautori dell’alleanza di lungo periodo con i dem – la concordia della compagine pentastellata nel sostenere l’attuale sindaco. Lato PD, il candidato sarà l’ex Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, che tuttavia dovrà passare dalla “legittimazione” delle primarie. Rimane comunque assai probabile che PD e M5s convergano in un secondo momento: in sede di ballottaggio, se necessario, o al momento di formare la Giunta, per evitare l’imbarazzo di essere avversari in Comune ma alleati in Regione e al Governo. Altro candidato di centrosinistra – ma non legato al PD – è il fondatore di Azione Carlo Calenda, che ha ottenuto l’appoggio di Italia Viva. Dal canto suo, il centrodestra è finalmente riuscito a trovare un accordo sul nome di Enrico Michetti, docente all’Università di Cassino, la cui candidatura è stata fortemente promossa da Fratelli d’Italia.
A Milano l’uscente sindaco Beppe Sala ha formalizzato la propria volontà di correre per un secondo mandato, candidandosi nuovamente. L’attuale Primo Cittadino sarà alla guida di una coalizione di centrosinistra, capitalizzando il consenso accumulato nel corso dell’ultimo mandato. La candidatura di Sala ha fatto venire meno anche nel capoluogo lombardo la possibilità di un’alleanza tra il PD e i pentastellati: questi ultimi correranno infatti per conto proprio, senza tuttavia aver ancora definito un candidato. Il centrodestra rimane invece bloccato nel proprio conclave per l’individuazione di un candidato: dovrebbe essere il Carroccio a indicare il nome del prossimo aspirante titolare di Palazzo Marino, ma, in parte per il rifiuto dei possibili candidati individuati finora e in parte per alcune difficoltà dei tre partiti a mettersi d’accordo, si rimane ancora oggi in attesa.
Avendo già cumulato due mandati, non potrà proporsi nuovamente alle amministrative di Napoli l’attuale sindaco Luigi de Magistris, il quale ha però fornito un’indicazione specifica sulla candidata da lui sostenuta: si tratta dell’assessore uscente della sua Giunta Alessandra Clemente. PD e M5s sono riusciti a trovare una convergenza, presentando come candidato comune Gaetano Manfredi, ex ministro dell’Università e rettore della Federico II. Non mancano tuttavia nel capoluogo campano le divisioni all’interno del centrosinistra, con Italia Viva che probabilmente andrà per conto proprio sostenendo Gennaro Migliore. Inoltre Antonio Bassolino, Primo Cittadino di Napoli per quasi 10 anni (dal maggio 2000 all’aprile 2010) e figura storica della sinistra partenopea, ha deciso di candidarsi nuovamente, attirando giocoforza su di sé parte dell’elettorato potenziale PD. Dal canto suo, la coalizione di centrodestra ha recentemente trovato un’intesa nella figura del magistrato Catello Maresca.
A Torino il centrodestra è stato il primo ad aver formulato un orientamento definitivo facendo ricadere la sua scelta sull’imprenditore Paolo Damilano. Per quanto riguarda il PD, il candidato è stato individuato sulla base del risultato delle primarie che si sono svolte questo fine settimana e che hanno decretato la vittoria di Stefano Lo Russo, che ha staccato di soli 300 voti il civico Francesco Tresso. Mentre tra i nomi promossi dal M5s spicca quello della capogruppo in Sala Rossa Valentina Sganga. L’unica certezza è che l’uscente sindaca Chiara Appendino non si presenterà nuovamente.
Anche a Bologna il candidato PD verrà scelto attraverso le primarie (il prossimo 29 giugno) e, secondo i sondaggi, il favorito sarebbe ad oggi Matteo Lepore, attuale assessore alla Cultura. Nel caso in cui fosse proprio lui il vincitore delle primarie, il M5s si è detto pronto ad allearsi con il centrosinistra. Dal canto suo, Italia Viva ha annunciato la candidatura dell’attuale sindaca di San Lazzaro Isabella Conti. Nulla è ancora stato deciso, invece, dal centrodestra. Infine la Calabria, chiamata alle urne a seguito della prematura scomparsa di Jole Santelli (FI). Per il centrodestra sembrerebbe sempre relativamente certa la candidatura di Roberto Occhiuto, attuale capogruppo alla Camera di Forza Italia. Per quanto riguarda il centrosinistra è invece probabile che il M5s parteciperà alle primarie presentando il nome della deputata Dalila Nesci, mentre nel PD il consigliere regionale Nicola Irto, dopo aver confermato la propria disponibilità a candidarsi guidando la coalizione di centrosinistra ha annunciato per la seconda volta nel giro di poche settimane la propria decisione di ritirarsi: con ogni probabilità l’obiettivo di questo passo indietro è quello di dare una seconda chance all’alleanza con i pentastellati, da sempre poco entusiasti per la candidatura di Irto. Infine, l’uscente sindaco di Napoli Luigi De Magistris ha confermato la propria volontà di candidarsi per conto proprio, alla guida di una coalizione civica.