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Approvazione DL Aiuti-quater: trading energetico, per i casi di insolvenza la clausola “close out netting” ora applicabile senza alcuna limitazione temporale

Posted: 13 Gennaio 2023 alle 17:45   /   by   /   comments (0)

di Redazione

Il close-out netting, introdotto dai commi 86 e 87 della Legge sulla Concorrenza 2017, è un meccanismo attraverso il quale, al verificarsi dell’insolvenza di un operatore di trading fisico energetico, è consentito all’altro di risolvere tutte le operazioni in energia elettrica o gas pendenti alla data di risoluzione con tale parte e ottenere immediatamente il c.d. Importo di Risoluzione (ovvero, Profitti meno l’insieme di Perdite e Costi risultanti dalla risoluzione anticipata).

L’introduzione di tale meccanismo giuridico ha consentito di ridurre l’esposizione finanziaria degli operatori di trading energetico disponendo, nei casi di risoluzione contrattuale per insolvenza di una delle parti, il pagamento del saldo netto delle compensazioni da parte del contraente con il debito più elevato. 

Gli operatori finanziari percepiscono un minore rischio-esposizione nei confronti delle aziende italiane (in particolare le medio-piccole) che operano sul trading, favorendo un mercato stabile e con certezza del diritto.

2021

Con il mutarsi dello scenario internazionale, caratterizzato dall’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea e da una situazione economica instabile a cui si è aggiunto il forte rincaro dei prezzi energetici, è stato necessario ampliare l’ambito di validità ed applicazione delle clausole di close-out netting al fine di continuare a tutelare e promuovere la competitività delle aziende italiane, altrimenti maggiormente esposte in termini di rischio della controparte.

Nel 2021, con l’inserimento dell’articolo 3-bis nel Decreto Legge 27 settembre 2021, n. 130, cd. DL Bollette, si intervenne sull’applicabilità della clausola estendendola a tutti gli Stati direttamente interconnessi con l’Unione Europea mediante linee elettriche o reti gas, e agli Stati aderenti al Trattato di Atene del 25 ottobre 2005 che istituisce la Comunità dell’energia.

Oltre al Regno Unito, grazie al DL Bollette del 2021 è stato dunque possibile attivare le clausole anche per prodotti scambiati in altri Paesi extra UE che si sono impegnati ad adottare ed implementare un quadro regolatorio basato sull’integrità e la trasparenza dei mercati energetici, quali ad esempio la Svizzera e ai Paesi dell’Area Balcanica.

Tuttavia la norma che estendeva l’applicabilità del “close out netting” fu approvata l’anno scorso ma era efficace soltanto per i contratti in essere o per quelli stipulati entro il 31 dicembre 2022. Questa limitazione temporale fu inserita, nell’ambito dei lavori parlamentari, su richiesta della Presidenza del Senato perché il DL Bollette toccava norme fiscali emergenziali sui mercati energetici che il Governo volle definire entro tempi limitati. Nella procedura di ammissibilità degli emendamenti supportati dalle forze politiche, quindi, anche la proposta in questione fu interessata da questo criterio, nonostante non avesse  alcun riferimento con quanto contenuto nella norma.

Dicembre 2022

Un emendamento dei senatori Romeo, Dreosto, Testor (Lega) al DL Aiuti Quater ha, tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023, eliminato il limite temporale del 31 dicembre 2022, consentendo così alla clausola di dispiegare i suoi effetti in maniera più adeguata e completa.“Il superamento del limite temporale – commentano Giovanni Galgano di Public Affairs Advisors e Lorenzo Parola dello Studio legale Parola Angelini che hanno seguito l’evolversi della normativa in Italia –  si è reso indispensabile per evitare che gli operatori-trader energetici italiani fossero inopinatamente penalizzati sui mercati internazionali come accadeva prima dell’introduzione dalla clausola nel 2017, a maggior ragione in una fase storica caratterizzata da prezzi molto alti delle commodities e con enormi rischi di ulteriori aumenti, a cascata, per i consumatori finali”.