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Andamento della fattura energetica nazionale: un aumento di quasi 10 miliardi per il 2017
È di recente pubblicazione la Relazione Annuale 2017 dell’Unione Petrolifera dove viene mostrato l’andamento dell’anno appena trascorso e le previsioni per il 2017 della fattura dell’energia nazionale, la spesa sostenuta dall’Italia per l’approvvigionamento di energia dall’estero, costituita dal saldo fra l’esborso per le importazioni e gli introiti derivanti dalle esportazioni.
Da consuntivo, la fattura energetica nel 2016 si è vista consistentemente ridimensionata. Nello specifico, la spesa nazionale per l’approvvigionamento di energia dall’estero nel 2016 è scesa a 25,3 miliardi di euro, contro i 34,9 del 2015 (-28 per cento), con un risparmio di 9,6 miliardi di euro. È pari a 39,6 miliardi, invece, il risparmio rispetto al 2012, anno in cui si è raggiunta la cifra record di 64,9 miliardi. Conseguentemente, è sceso anche il peso fattura energetica sul Pil: 1,5 percento nel 2016 rispetto al 2,8 del 2014 e al 4 per cento del 2012, l’anno con l’incidenza più elevata di questi ultimi 10 anni.
Complici di questo ridimensionamento della fattura energetica 2016 sono la riduzione dei consumi di energia (-0,5 per cento), l’indebolimento del cambio euro/dollaro (-0,3 per cento) ma soprattutto il calo delle quotazioni di gas e petrolio. Tutte le fonti, infatti, hanno rilevato decrementi rispetto all’anno precedente, ma in modo particolare il gas, che ha contribuito per oltre il 50 per cento al risparmio sulla spesa energetica. La spesa netta per l’approvvigionamento del gas è scesa di circa 4,9 miliardi di euro, da 14,5 è passata a poco più di 9,6 miliardi di euro (-34 per cento). In ulteriore riduzione anche la fattura petrolifera, passata dai 16,190 miliardi del 2015 a 12,557 miliardi di euro (oltre 3,6 miliardi in meno, pari al – 22 per cento).
Dovrebbe andare diversamente però nel 2017. Stando all’andamento osservato nei primi mesi di quest’anno, pare che alcuni importanti aumenti faranno salire la fattura energetica del nostro Paese di una decina di miliardi. Tra gli aumenti rilevanti, secondo l’Unione Petrolifera, vi è la ripresa della fattura petrolifera che seguirà la scia dell’aumento delle quotazioni internazionali delle diverse fonti. La Relazione proietta, infatti, fino a fine anno la media dei valori del mese di giugno, con un aumento che dovrebbe essere compreso al massimo fra i 3 e i 4 miliardi di euro, tornando così sui valori del 2015, anno in cui la bolletta petrolifera del nostro Paese si aggirava intorno ai 16,2 miliardi di euro.