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Dai territori, Idrocarburi, Produzione di Energia

Ragusa, al via progetto di ricerca che coniuga estrazioni petrolifere e agricoltura

agricoltura e estrazioni petrolifere Ragusa
Posted: 31 Marzo 2015 alle 14:59   /   by   /   comments (0)

Antonio Pica, amministratore di Irminio srl, annuncia i risultati del Tavolo di Lavoro che ha riunito gli esponenti delle organizzazioni agricole, il Comune di Ragusa, la Facoltà di Agraria dell’Università di Catania e la Irminio srl: “Tutti pronti per avviare un progetto di ricerca in ambito agricolo e zootecnico, con fondi europei, know-how locale e con il contributo dell’energia termica messa a disposizione dalla Irminio srl, presso i pozzi di Contrada San Paolino”.


 Fonte: Video Mediterraneo

Si è conclusa la prima fase di studio e confronto che ha visto il lavoro congiunto di Comune di Ragusa, Associazioni agricole provinciali – CIA poi CIPA.AT, Coldiretti, ConfagricolturaUniversità di Catania e Irminio, per l’avvio di un progetto di ricerca che utilizzi il calore prodotto dal cogeneratore Irminio in Contrada San Paolino per attività sperimentali e innovative destinate al comparto agro-zootecnico ragusano.

Il progetto, definito nelle sue linee strategiche dopo nove mesi di lavoro in cui tutti i soggetti coinvolti si sono confrontati in maniera costruttiva, verrà realizzato nella vicinanze dei pozzi Irminio in Contrada San Paolino, e consiste nella realizzazione di una struttura serricola, partizionata al suo interno, dove potranno essere portati avanti, sotto la supervisione scientifica dell’Università di Catania, diversi progetti di ricerca in contemporanea.

“Siamo molto soddisfatti del lavoro fatto in questi mesi – spiega Antonio Pica, amministratore di Irminio srlperché riteniamo sia stato molto importante ragionare sulle possibilità offerte dal nostro cogeneratore per valorizzare il comparto agricolo e zootecnico della provincia di Ragusa. Ci siamo trovati subito in sintonia con gli altri partecipanti al tavolo di lavoro, e abbiamo potuto osservare l’impegno di tutti per individuare, in maniera costruttiva, delle soluzioni per aiutare a rilanciare il settore agro-zootecnico, che in questi anni di crisi ha sofferto in maniera particolare. Quanto abbiamo fatto è un esempio di come sia possibile coniugare attività estrattive con l’agricoltura: due attività del territorio che, se vogliono, possono andare avanti proficuamente assieme.
Ci tengo poi a dire – conclude Pica – che questo è il primo progetto del genere in Italia, e siamo fieri che possa nascere a Ragusa, dove Irminio opera da trent’anni nel pieno rispetto dell’ambiente e del territorio”.

Anche il Comune di Ragusa si è dimostrato molto interessato dal progetto, fin dall’inaugurazione del cogeneratore nell’ottobre del 2013.
“Un nuovo modello di sviluppo sostenibile parte sicuramente anche dalla ricerca, il potenziamento e il pieno utilizzo di fonti di energia alternativa. In questa direzione si pone, ovviamente, anche l’unità di cogenerazione installata nel nostro territorio, che vanta, al tempo stesso, due novità originali e rispettivamente interessanti – affermano dall’Amministrazione comunale.
“La prima è la possibile applicazione di tale iniziativa in uno dei settori fondamentali per il tessuto produttivo del nostro territorio, ossia quello primario, che proprio dall’innovazione deve partire per concretizzare il proprio rilancio. Ed in questo senso si pone anche l’idea di un centro sperimentale e formativo destinato al comparto zootecnico ed agricolo, per sperimentare tecniche innovative ad uso degli agricoltori e degli allevatori della provincia di Ragusa. L’altra novità di tale idea progettuale è la condivisione, mediante un percorso partecipato iniziato da tempo e che ha coinvolto istituzioni, associazioni di categoria e l’Università di Catania, degli obiettivi collegati allo sviluppo di tale progetto. Un sistema che, replicato anche in futuro, potrà garantire al nostro territorio quel salto di qualità che da tempo cittadini, imprese e più in generale l’intera comunità iblea attendono per superare le attuali difficoltà economiche e non solo”.

Tutte le Associazioni agricole hanno partecipato al tavolo di lavoro in modo convinto e fattivo, con la volontà di realizzare qualcosa di concreto e di prospettiva per il comparto e per il territorio ibleo.

“Il progetto cogeneratore Irminio darà sicuramente una potenziale opportunità al mondo agricolo, visti i bassissimi costi che si avrebbero per il riscaldamento, sia per la zootecnia che per l’ortofloro-vivaismo sotto serra – afferma Gianfranco Cunsolo, Presidente di Coldiretti. “Importante sarà la collaborazione con il mondo universitario per implementare nuove ricerche. L’esito positivo di questo primo approccio potrebbe aprire la via per ulteriori collaborazioni con la società Irminio e con altre società al di fuori del territorio ragusano, per esempio nella piana di Gela dove sicuramente si hanno più possibilità per le estensioni delle superfici adatte ad impianti serricoli, soprattutto per il settore florovivaistico ma anche per quello orticolo sotto serra”.

“L’iniziativa che abbiamo portato avanti assieme a Irminio, alle altre associazioni agricole, al Comune e all’Università di Catania evidenzia come sia possibile individuare delle soluzioni condivise e concrete in grado di valorizzare il nostro territorio – dice Giovanni Scuccess, Direttore di Confagricoltura. “Siamo infatti convinti che per risollevare la nostra economia sia indispensabile mettere assieme tutte le risorse disponibili. Coniugare, come in questo caso, le risorse del sottosuolo, di cui la nostra provincia ha una lunga tradizione, con le attività agricole può rappresentare un strada vincente per rilanciare quei settori che oggi sono in forte sofferenza”.

“Non posso che ringraziare Irminio per la grossa opportunità che ha dato agli imprenditori agricoli della Città di Ragusa, proponendo il progetto sperimentale sulle attività agro-zootecniche collegate ai pozzi Irminio – spiega Paolo Ucchino del CIPA.AT. “Il coinvolgimento dei soggetti che hanno dato vita agli incontri tenuti presso il Comune di Ragusa, tra cui l’Università di Catania, il cui ruolo è stato determinante, sarà certamente la carta vincente di questa iniziativa che, da oggi in poi, dovrà vedere un ruolo attivo del mondo dell’imprenditoria e della politica, attraverso la possibilità di accedere ai fondi del PSR 2014/2020, per la concreta realizzazione. Gli imprenditori agricoli ragusani faranno sicuramente la loro parte, perché, da sempre, hanno spinto nella direzione del miglioramento dei loro prodotti, pregiati già per la qualità del territorio e per le condizioni pedoclimatiche, ben sapendo che, solo con la realizzazione di moderne tecniche di coltivazione e di produzione potranno essere competitivi in un mercato sempre più esigente e globalizzato. Noi, certamente, stiamo dando un input per iniziare, ben sapendo che possiamo farcela con l’aiuto di tutti. Questo obiettivo sta a cuore a tutti coloro che in questi anni sono stati vicini agli imprenditori agricoli ragusani”.

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