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Energia elettrica, la riforma tariffaria spiegata alla signora Gina
Dal blog Econopoly, Sole 24 Ore
A partire dal 1 gennaio 2016 è entrata in vigore la riforma delle tariffe di rete e degli oneri generali di sistema per i consumatori domestici di energia elettrica. Il provvedimento, che andrà a regime con gradualità, è reso possibile dalla Delibera 582/2015/R/EEL dell’Autorità per l’Energia Elettrica il Gas e il Sistema Idrico (la sigla è AEEGSI) e persegue il superamento dell’attuale struttura progressiva delle due componenti tariffarie.
La misura è di quelle che pesano perché interesserà circa 30 milioni di consumatori domestici, ossia le utenze a uso abitativo, indipendentemente dal fatto che abbiano optato per il regime di maggior tutela o per il mercato libero. Il perimetro di applicazione sarà invece diverso a seconda che l’abitazione faccia riferimento alla residenza anagrafica oppure no.
Lo stato delle cose
La tariffa per i servizi di rete è componente della bolletta elettrica (spiegata qui) a remunerazione delle attività di:
- trasporto dell’energia elettrica sulle reti di trasmissione nazionali in alta e altissima tensione, dagli impianti di generazione sino alla rete di distribuzione locale;
- distribuzione locale ossia l’attività di trasporto sulle reti locali a media tensione e le linee a bassa tensione che permettono di portare l’energia elettrica sino alle abitazioni;
- misura, ossia le attività di gestione dei contatori e di rilevazione dei consumi ai fini della loro fatturazione.
La tariffa per gli oneri generali di sistema, compresa nel corrispettivo per i servizi di rete a remunerazione dell’attività di distribuzione locale, include i sussidi a beneficio di determinate attività o stakeholder non necessariamente legati al settore elettrico o alla correzione di una esternalità. Negli oneri generali di sistema rientrano, tra gli altri, i sussidi alla generazione rinnovabile e per il supporto al decommissioning (dismissione) del nucleare.
Le due componenti tariffarie sono aggiornate periodicamente dall’Autorità, e secondo gli stessi valori, per i consumatori in regime di maggior tutela e sul mercato libero. Condizioni diverse applicano, però, a seconda che i consumatori siano residenti (si veda la Tabella 1) o non residenti o con potenza installata superiore ai 3 kW (si veda Tabella 2).
La tariffa per i servizi di rete segue una struttura cosiddetta trinomia che include una quota energia (c€/kWh, centesimi di euro per kilowattora per anno), fissa (€/anno), e potenza, ossia per un ammontare (€/kW/anno) da moltiplicare per i kW di potenza impegnata. La tariffa a copertura degli oneri generali di sistema segue invece una struttura binomia corrisposta in quota energia e potenza.
La “quota energia” delle componenti tariffarie a copertura dei servizi di rete e degli oneri generali di sistema segue, inoltre, una struttura progressiva: le due componenti tariffarie si caratterizzano per un valore unitario (c€\kWh) che cresce, in misura più che proporzionale, all’aumentare dello scaglione di consumo di riferimento e quindi dei consumi di energia elettrica (si vedano le Tabelle 1 e 2, penultima e ultima colonna).
Per meglio capirsi è come se la signora Gina, recandosi dal panettiere per acquistare tre panini, spendesse €1 per il primo, €1,50 per il secondo, e €2,20 per il terzo, per una spesa complessiva di €4,70 anziché €3. Come avrebbe dovuto attendersi, del resto, in base alla ragionevole assunzione di pagare per il secondo e terzo panino tanto quanto per il primo.
Che succede adesso?
Nell’arco di due anni, la riforma tariffaria appena avviata andrà a superare la progressività tariffaria. Come? Attraverso questi interventi… continua a leggere su Econopoly