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La corsa della generazione distribuita. Al 22% della produzione elettrica nazionale
Il lavoro di monitoraggio annuale dell’Autorità ci permette di scoprire dal punto di vista numerico e del tendenziale di crescita il livello di diffusione nel nostro Paese della generazione distribuita nell’anno 2013.
Con “generazione distribuita” si intende l’insieme degli impianti di generazione di elettricità da varia fonte (rinnovabile e fossile) “autonomi” ma connessi al sistema di distribuzione nazionale. Una categoria distinta ma analoga è quella della “piccola generazione” e rappresenta l’insieme degli impianti per la produzione di energia elettrica con capacità di generazione non superiore a 1 MW.
Con la delibera 225/2015/I/eel, l’Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico ha messa in luce i dati relativi allo sviluppo degli impianti che permettono a piccole e medie imprese, famiglie e attività agricole di autoprodurre parte dell’elettricità di cui hanno bisogno e in parte di rivenderla. I sistemi di autoconsumo non sono però del tutto indipendenti: mantenendo una connessione alla rete nazionale, gli utenti vedono garantito una fonte certa e stabile di energia, con una quasi totale esenzione degli oneri per il mantenimento della rete elettrica.
È’ un fenomeno, quello della decentralizzazione della produzione elettrica, con il quale il nostro modello di produzione centralizzato sta già facendo e sempre più dovrà fare i conti. Con questioni evidenti di natura regolatoria, politica, fin quasi sociale: in uno scenario a forte evoluzione, come si suddividono fra sempre meno utenti gli oneri di mantenimento della rete se un numero sempre maggiore si “stacca” dal contatore?
Tornando ai risultati del monitoraggio sulla generazione distribuita, nell’anno 2013, in Italia la produzione lorda di energia elettrica è stata pari a 63,4 TWh (circa il 21,9% dell’intera produzione nazionale di energia elettrica), con un incremento di circa 6,3 TWh (+11,1%) rispetto all’anno 2012, dovuto principalmente alla produzione termoelettrica derivante da impiego di biomasse, biogas e bioliquidi (+3,4 TWh) e alla produzione da fotovoltaico (+ 2,6 TWh). Ma anche l’idroelettrico ha visto un aumento rilevante in termini di autoconsumo (+ 1,6 TWh) e una riduzione della produzione termoelettrica da fonti non rinnovabili (- 2,4 TWh). Nell’anno 2013 risultavano installati 587.284 impianti (+21,1% di impianti rispetto al 2012) per una potenza efficiente lorda totale pari a circa 30.167 MW (circa il 25,1% della potenza efficiente lorda del parco di generazione nazionale).
Per quanto riguarda invece la piccola generazione, nello stesso anno, la produzione lorda di energia elettrica da tali impianti è stata pari a 26,2 TWh (circa il 9% dell’intera produzione nazionale di energia elettrica) con un incremento, rispetto all’anno 2012, di circa 5,9 TWh. Nell’anno 2013 risultavano installati 584.567 impianti di piccola generazione per una potenza efficiente lorda totale pari a circa 16.612 MW. Considerando i consumi e la produzione, la quota di utilizzo per autoconsumo è pari al 23,3%, mentre il 73,5% dell’energia prodotta è stato immesso in rete (il restante 3,2% per servizi ausiliari).
Osservando la distribuzione del totale degli impianti di generazione distribuita in Italia – quindi connessi a fabbricati, capannoni industriali – in termini di potenza e di energia vi sono alcune Regioni caratterizzate da una decisa maggiore presenza. Guardando il grafico si nota un’elevata differenziazione, sia in termini di potenza efficiente lorda che in termini di produzione, fra le regioni del nord-centro Italia e le regioni del sud, comprese le isole maggiori. Questa differenza appare correlata al differente livello di industrializzazione delle varie regioni, con particolare riferimento alla generazione termoelettrica. Tale differenza risulta meno marcata in Puglia e in Sicilia, anche per effetto della contribuzione e diffusione e degli impianti fotovoltaici ed eolici.
Non cambia di molto la geografia della piccola generazione: sostanzialmente la distribuzione nelle singole regioni degli impianti di ricalca quanto verificato nel caso degli impianti di generazione distribuita, con quel 26.245 GWh di produzione lorda totale di elettricità principalmente prodotta nelle regioni del nord e in Puglia.
Chiudiamo con una curiosità: nella generazione distribuita e nella piccola generazione è l’Emilia Romagna a registrare il contributo più alto in termini di potenza e di produzione rispetto al totale regionale, con rispettivamente l’87,9% e il 55,7%
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