Efficienza energetica, Energia Elettrica, In Primo Piano, Produzione di Energia, Rinnovabili, Sostenibilità
I SEU tra sfide e potenzialità. Solarexpo 2015
Anche quest’anno Solarexpo – l’importante appuntamento per gli operatori delle rinnovabili – ha accolto molti espositori a Milano. Come in altri, pure in questo comparto i tempi sono profondamente cambiati rispetto a solo pochi anni fa e il mercato è obbligato a ripensare i propri investimenti ed aggiornare lo sguardo sul presente.
Uno di questi “nuovi mondi” è certamente la generazione distribuita e in particolare l’autoconsumo (o autoproduzione) di energia elettrica attraverso il modello dei SEU – Sistemi Efficienti di Utenza. Che sia il classico fotovoltaico installato sul tetto di casa o la cogenerazione ad alto rendimento in un sito produttivo, c’è da sottolineare la potenzialità offerta da questi sistemi di gestire la produzione dell’energia elettrica adattandola sempre più ad esigenze specifiche e permettendo un risparmio sulla bolletta energetica (calcolato a scopo puramente indicativo attorno al 10%).
Alla conferenza “I Seu – per lo sviluppo del fotovoltaico in autoconsumo e della generazione distribuita nell’industria e nel terziario energivoro” di venerdì scorso, sono intervenuti esperti del settore con background fra loro diversi e complementari.
Ha guidato il confronto Carlo Durante, esperto di energia, imprenditore e socio di eLeMeNs. Poche parole, ma che vanno dritte al segno: “Dimentichiamoci quello che sappiamo sul fotovoltaico tradizionale. L’autoconsumo è tutta un’altra storia e dal potenziale ancora quasi inesplorato”.
Cambia l’approccio, ha affermato Durante, perché non è più semplice produzione ma si deve costruire un’offerta adattabile a varie tipologie di cliente. Cambiano i modi, perché i contratti si negoziano sulla durata. Cambiano i tempi di pagamento e i margini, perché bisogna anche sapere scegliere il ‘buon cliente’ (non sempre buon pagatore) ed è finita l’epoca della massiccia incentivazione statale.
Sfide, ma anche qualche evidente difficoltà. Ne ha illustrato alcune, dal suo osservatorio speciale (Studio Macchi Cellere Gangemi), l’avvocato Emilio Sani, auspicando il chiarimento di alcuni temi dirimenti per agevolare il business: quello dell’accatastamento impianto come bene mobile o immobile e di conseguenza l’eventuale pagamento dell’IMU, ad esempio; o, dal punto di vista della contrattualistica, la difficoltà ad esigere il pagamento dell’utenza in prelievo se questa non sta pagando.
Grafici, numerici e analisi dei costi per Tommaso Barbetti, anch’egli di eLeMeNs. Barbetti ha analizzato casi pratici sui SEU. Da 99 euro al MW/h fino ai 122 euro MW/h: questa l’ampia forbice di prezzo dell’energia elettrica all’interno della quale si apre una interessante competizione fra gli operatori per elaborare l’offerta più conveniente. E la clientela target? Dati alla mano è emerso che è quella connessa alla rete elettrica in media e bassa tensione (quindi la PMI) a poter beneficiare di prezzi dell’elettricità più interessanti, poiché ha alti costi per l’energia e partecipa al pagamento degli oneri generali di sistema, al contrario dei grandi energivori che ne sono già esentati.
Fra gli interventi di rappresentanti del GSE (Attilio Punzio e Davide Valenzano) e dell’Autorità per l’Energia (Gervasio Ciaccia) utili ad approfondire aspetti tecnico-amministrativi, hanno detto la loro anche alcuni operatori. Prima l’amministratore delegato di Conergy Giuseppe Sofia, che ha presentato il progetto “Noleggio Energia”, una proposta nata per andare incontro al cliente che ha difficoltà ad investire capitali nell’acquisto dell’impianto SEU. Conergy ne permette il noleggio a canone fisso, lasciando alla PMI tutta l’energia prodotta. “Il modello è quello della telefonia. Non si acquista il prodotto fisico, come nel caso del cellulare, ma un servizio composto da diversi pacchetti. Il comparto energetico dovrebbe fare altrettanto”, ha detto Massimo Cavaliere, amministratore di SunCity, illustrando la propria offerta di noleggio con riscatto, che ha anche il vantaggio di offrire servizi di consulenza sull’acquisto dell’energia e di analisi costi. Dai SEU (Servizi efficienti di Utenza) ai SEI (Servizi Energetici Integrati), questa, sintetizzata efficacemente, la strada da perseguire.
Gli enti di credito sono anelli fondamentali di questo sistema. E Giovanni Giusiano della BIT Credito Cooperativo ha spiegato nel merito perché vi sia in effetti un rapporto di odio-amore degli istituti per i progetti di efficienza. Innanzitutto, ha rimarcato, “manca un vero piano di investimenti da parte delle istituzioni che si pongano a garanti delle iniziative (come era successo per i vari Conti energia). Nemmeno i fondi europei sono così sfruttati su questo versante. Ma, soprattutto, mancano le competenze professionali qualificate per la realizzazione di progetti interessanti e appetibili per le banche. Tenuto conto di tutto questo, i SEU sinora finanziati si contano sulle dita di due mani”.
Anche sul fronte dei soggetti di investimento arriva dunque la conferma di quanto il cammino di sviluppo dei SEU, e in generale dell’autoconsumo, sia difficile ma, allo stesso tempo, ricco di occasioni di sviluppo, ancora tutte da cogliere.
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