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Un primo bilancio “energetico” del Governo Meloni: promosso, bocciato o rimandato a settembre?
di Francesca Pitrelli
Il 25 ottobre dell’anno scorso durante il discorso di insediamento alla Camera nonché di enunciazione delle linee programmatiche del proprio Governo, il Presidente Giorgia Meloni ha dichiarato tra l’altro “I nostri mari possiedono giacimenti di gas che abbiamo il dovere di sfruttare appieno e la nostra Nazione, in particolare il Mezzogiorno, è il paradiso delle rinnovabili, con il suo sole, il vento, il calore della terra, le maree, i fiumi, un patrimonio di energia verde troppo spesso bloccato da burocrazia e veti incomprensibili. Insomma, sono convinta che l’Italia, con un po’ di coraggio e di spirito pratico, potrebbe uscire da questa crisi più forte e autonoma di prima”.
A distanza di quasi un anno, qual è lo stato dell’arte dei provvedimenti adottati dal Governo in materia di energia? In base a quanto riportato dal documento “Monitoraggio e controllo dei provvedimenti attuativi delle leggi” stilato dalla Camera dei Deputati diversi provvedimenti sono in attesa di essere vagliati.
Il monitoraggio, si legge nel documento, è effettuato sulla base dei dati forniti dal Dipartimento per il programma di Governo della Presidenza del Consiglio dei ministri, nonché delle informazioni raccolte dalle banche dati legislative della Camera dei deputati e da altre fonti aperte.
Nel documento è riportato che nel corso delle ventisei sedute del Consiglio dei Ministri tenutesi dal 23 ottobre 2022 al 30 marzo 2023 sono stati nel complesso deliberati settanta provvedimenti legislativi, di cui ventidue (il 31%) decreti-legge, diciannove (il 27%) decreti legislativi e ventinove (il 42%) disegni di legge.
La Relazione fa presente che più della metà dei settanta provvedimenti legislativi deliberati dal Consiglio dei Ministri (il 56%, pari a trentanove provvedimenti) ha riguardato specifiche politiche di settore, il 21% (pari a quindici provvedimenti) si riferisce a provvedimenti di recepimento di normativa europea e il restante 23% (sedici provvedimenti) è costituito da ratifiche di trattati internazionali. Tra i decreti-legge varati dal Governo sei riguardano interventi di carattere emergenziale connessi alla crisi energetica. Si tratta in particolare dei seguenti provvedimenti:
- il decreto legge “Aiutiquater”, che ha introdotto misure urgenti in materia di energia elettrica, gas naturale e carburanti;
- il decreto- legge n. 179 del 2022 recante misure in materia di accise e IVA sui carburanti;
- il decreto-legge n. 187 del 2022 (convertito dalla legge n. 10 del 2023) volto a tutelare l’interesse nazionale nei settori produttivi strategici;
- il decreto-legge n. 2 del 2023 (convertito dalla legge n. 17 del 2023), finalizzato a salvaguardare determinati contesti industriali che, anche a causa del caro-energia, versano in carenza di liquidità;
- il decreto-legge n. 5 del 2023 (convertito dalla legge n. 23 del 2023) che introduce disposizioni urgenti in materia di trasparenza dei prezzi dei carburanti e di rafforzamento dei poteri di controllo e sanzionatori del Garante dei prezzi;
- il decreto-legge n. 34 del 2023, che prevede misure a sostegno delle famiglie e delle imprese per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale.
Nel documento è scritto inoltre che al “30 marzo 2023 il Governo ha adottato 24 dei 207 provvedimenti attuativi previsti, 18 dei quali riferiti alla Legge di bilancio 2023”. Tra le Amministrazioni proponenti figurano il Ministero dell’Economia e delle Finanze, il Ministero della Salute, il Ministero del Lavoro e Politiche sociali, il Ministero delle Imprese e Made in Italy, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e dell’Interno.
Nell’elenco tra gli altri non c’è il Ministero guidato da Pichetto Fratin e protagonista degli ultimi giorni di alcuni articoli di stampa di settore e non solo per aver dichiarato prima di aver inviato a Bruxelles il PNIEC completo poi rettificando che è stata inviata la sintesi del provvedimento aggiornato, mentre il documento completo sarebbe in fase di revisione finale e dovrebbe partire nei prossimi giorni.
Per quanto riguarda gli altri provvedimenti in materia di energia emessi dal Governo nel periodo successivo rispetto a quello considerato dal documento elaborato dalla Camera dei Deputati vi sono tra l’altro:
- il DL “Semplificazioni PNRR”;
- il DL “Bollette”;
- il DL “Alluvione”.
Atteso ormai da tempo immemore da parte dell’amplia platea del settore energia è il decreto aree idonee, la cui bozza è circolata qualche giorno fa e al momento è all’esame da parte della Conferenza unificata Stato-Regioni.
Possiamo dire che per ora il Governo è: promosso, bocciato o rimandato a settembre? Ai posteri l’ardua sentenza.