Efficienza energetica, In Primo Piano, Parlamento, Post in evidenza, Rinnovabili
Milleproroghe: l’esame in Parlamento (tra emendamenti e crisi di Governo)
di Gianmarco Maisto
Entra nel vivo la discussione del DDL di conversione in legge del Decreto «Milleproroghe», il consueto provvedimento di fine anno finalizzato a rimandare alcune disposizioni normative e a posticiparne la scadenza. Il DDL è infatti all’esame delle Commissioni Affari costituzionali e Bilancio della Camera dei Deputati, ma la tabella di marcia di Montecitorio ha subìto uno stop in attesa dell’insediamento del nuovo Esecutivo guidato da Mario Draghi, che sarà coinvolto sin da subito per l’espressione dei pareri sugli emendamenti. La settimana appena iniziata è dunque quella decisiva, considerato che il Parlamento ha tempo sino al 1° marzo per la conversione in legge del decreto (e che dopo l’approvazione della Camera in prima lettura, sarà necessario il passaggio – verosimilmente «blindato» – in Senato).
Il cambio di maggioranza, e il poco tempo a disposizione, hanno influito sull’iter del Milleproroghe anche per quanto riguarda la mole degli emendamenti da esaminare: i Presidenti delle Commissioni Affari costituzionali e Bilancio, gli Onorevoli Brescia (Movimento 5 Stelle) e Melilli (Partito Democratico), hanno infatti richiesto ai gruppi parlamentari di ridurre a circa 200 gli emendamenti «segnalati» – ossia le proposte di modifica che saranno effettivamente esaminate e poste in votazione. Inoltre, gli stessi Brescia e Melilli hanno assunto in corsa l’incarico di relatori del provvedimento, subentrando ai deputati Corneli e Navarra: ciò al fine di tenere conto degli equilibri politici derivanti dalla composizione della nuova maggioranza che sostiene il Presidente Draghi.
In attesa di conoscere quali saranno i nuovi emendamenti segnalati (nel gergo parlamentare i «super segnalati»), vediamo quali sono le principali proposte di modifica per il settore energetico.
Upstream e PiTESAI
Una serie di emendamenti di M5s, Lega e Liberi e Uguali prevedono la proroga dei termini per l’approvazione del Piano per la Transizione Economica Sostenibile delle Aree Idonee (PiTESAI), sebbene con sfumature molto diverse. In particolare, una delle proposte dei pentastellati prevedrebbe anche il blocco definitivo dell’upstream in caso di mancata adozione del Piano entro i termini previsti, mentre la Lega propone che in attesa dell’adozione del Piano i processi amministrativi – «inclusi quelli di valutazione di impatto ambientale, relativi al conferimento, alla proroga, alla variazione dei programmi di lavoro o delle quote di titolarità, alla rinuncia e alla riduzione dell’area di permessi di prospezione e di ricerca o di concessioni di coltivazione di idrocarburi liquidi o gassosi» – proseguano il loro corso.
Rinnovabili
Diversi gli emendamenti in materia di produzione di energia da fonti rinnovabili, e finalizzati principalmente a controbilanciare l’esito deludente delle ultime aste del DM «FER 1». Due proposte identiche, presentate da Lega e Forza Italia, chiedono l’adozione di due ulteriori bandi rispetto a quelli già previsti, con data di apertura il 31 gennaio 2022 e il 31 maggio 2022: le gare dovranno appunto consentire di assegnare la potenza non aggiudicata nelle precedenti aste. Un altro emendamento del Movimento 5 Stelle, più generico, prevede un’estensione sino a gennaio 2023 del termine per l’adozione dei nuovi bandi.
Efficienza energetica
In materia di efficienza energetica – oltre alle proposte finalizzate a prorogare al 31 dicembre 2023 il Superbonus 110% – rileva l’emendamento della Presidente della Commissione Attività produttive, Martina Nardi del PD, che propone il riconoscimento del 110% anche alle cooperative di abitazione a proprietà indivisa della proroga del meccanismo secondo le modalità previste dall’ultima Legge di Bilancio: vale a dire, sino al 31 dicembre 2022 se entro giugno 2022 sono stati effettuati lavori per almeno il 60% dell’intervento complessivo e sino al 30 giugno 2023 per gli interventi effettuati dagli Istituti autonomi case popolari se entro dicembre 2022, anche in questo caso, sono stati effettuati lavori per almeno il 60%. Un emendamento pentastellato concerne invece la cosiddetta «Norma Fraccaro», con l’obiettivo di posticipare al 15 agosto di ogni anno il termine entro cui i Comuni beneficiari del contributo, con popolazione al di sotto dei mille abitanti, sono tenuti a iniziare i lavori.
Retail
L’On. Davide Crippa, attuale Capogruppo alla Camera del Movimento 5 Stelle e Sottosegretario MiSE nel primo Governo Conte, ha presentato un emendamento che vorrebbe rinviare al 1° gennaio 2024 la cessazione delle tutele di prezzo nei mercati di vendita al dettaglio del gas naturale e dell’energia elettrica (micro-imprese e domestici).
Idroelettrico
Infine, menzioniamo l’emendamento del Partito Democratico finalizzato a prorogare i termini in materia di concessioni di grandi derivazioni d’acqua a scopo idroelettrico, su tutto il territorio nazionale.