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PPA Committee verso il 2020, con un occhio al mercato
Alla prima edizione del PPA Committee, promosso da REF-E, Public Affairs Advisors e Herbert Smith Freehills, hanno partecipato 55 Partner attivi in tutti i segmenti del mercato elettrico: produttori rinnovabili e sviluppatori (28%), operatori integrati (23%), consumatori (23%), operatori finanziari (13%), trader (9%), technology provider e altri soggetti portatori d’interesse (4%).
Ci siamo lasciati a luglio, a Roma, dopo sei mesi di intensi lavori per la presentazione della Relazione finale 2019.
La via italiana al Renewable PPA è ancora lunga. Perché? Nello studio le barriere non vengono identificate tanto nei fondamentali economici quanto piuttosto nell’attuale momento di trasformazione del sistema elettrico, nella annunciata definizione delle regole dei mercati di dispacciamento, nella necessità di sviluppo della rete. Manca soprattutto l’offerta di impianti rinnovabili causata da un sistema di autorizzazioni degli impianti lento e complesso. I tempi tra lo sviluppo contrattuale e la realizzazione di messa in esercizio degli impianti costituiscono un grave ostacolo all’avvio dei PPA con nuovi impianti. Su questo e sul coinvolgimento delle comunità locali si deve ancora lavorare, anche a livello regionale, per semplificare e ridurre i tempi.
Assicurata una solida struttura di mercato il Committee prospetta una serie di meccanismi di supporto ai PPA quali ad esempio: 1) l’introduzione di un prezzo minimo di garanzia; 2) l’introduzione di un last resort buyer in caso di default del compratore; c) l’incentivazione lato domanda (es. tax credit).
Il Committee ripartirà proprio da queste conclusioni per aprire un dibattito con i nuovi decisori politici con l’obbiettivo di affermare le imprese italiane quali protagoniste nel processo di transizione energetica.
Nel frattempo, qual è la situazione attuale dei PPA in Italia? Nonostante il nostro Paese stia viaggiando a ritmo rallentato rispetto ad esempio alla Spagna e ai paesi del nord Europa, non mancano esempi virtuosi. E’ infatti in via di realizzazione un mega impianto fotovoltaico da 10 MWp sulle coperture dei padiglioni di Fiera Milano, a Rho, da parte di una joint venture partecipata al 60% da A2A Rinnovabili e al 40% da Fondazione Fiera Milano. L’impianto avrà una capacità installata di oltre 10 MWp che potrà ulteriormente crescere fino a circa 14 MWp. Sarà realizzato con la formula del PPA e prevede lo sviluppo di soluzioni per le infrastrutture di ricarica dei veicoli elettrici e di stoccaggio dell’energia all’interno dell’area della Fiera. All’inizio del 2019 è stato invece siglato l’accordo decennale in modalità PPA tra Canadian Solar, Manni Energy e TrailStone per il ritiro dell’energia elettrica prodotta da 17,6 MWp di impianti fotovoltaici situati in Sicilia. TrailStone, trader globale e investitore in commodities, ritirerà il 100% dell’energia prodotta, la cui proprietà è suddivisa tra Canadian Solar (51% delle quote) e Manni Energy (49%). Il portafoglio è composto da cinque impianti realizzati in regime di market parity, che dovrebbero entrare in esercizio nel secondo trimestre del 2019.
I PPA rappresentano una delle principali soluzioni di mercato per affrontare le sfide della decarbonizzazione in questa fase di transizione energetica. Per raggiungere gli importanti obiettivi globali e quindi anche nazionali (il Piano Nazionale Energia Clima 2030 chiede di arrivare al livello ambizioso di 186 TWh di consumo di energia rinnovabile) serve un contesto di regole certe del mercato e una migliore gestione dei procedimenti autorizzativi per i nuovi impianti.
Il Committee riparte quindi da qui per contribuire allo sviluppo di questo fondamentale strumento.