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ARERA, il punto di vista su autoconsumo e Comunità energetiche
di Elisa Gazzara
Il 2019 si preannuncia come un anno molto importante per l’autoconsumo in Italia. Almeno per quanto riguarda il piano normativo e regolatorio, poiché si iniziano a porre le basi per la discussione sull’importante cantiere di recepimento della direttiva RED II. Ad inaugurare il confronto ci ha già pensato ARERA con una interessante memoria (Memoria 12 marzo 2019 94/2019/I/com) predisposta nell’ambito della consultazione sull’Affare Assegnato n. 59 sul “sostegno alle attività produttive mediante l’impiego di sistemi di generazione, accumulo e autoconsumo di energia elettrica”. Il ciclo di audizioni è stato fortemente voluto dal presidente della Commissione Industria del Senato Gianni Girotto e sta permettendo di far emergere alcune riflessioni sulle caratteristiche del ‘nuovo mondo’ disegnato dalla direttiva europea che introduce le Renewable Energy Communities.
In sintesi, la memoria dell’autorità alla guida di Besseghini sottolinea innanzitutto l’opportunità di accorpare la “galassia” dei Sistemi Semplici di Produzione e Consumo – SSPC in un’unica sigla: è necessario, infatti, semplificare radicalmente l’attuale insieme frammentario di configurazioni private ammissibili. In questa nuova sigla univoca dovrebbero essere riconosciute la centralità della contiguità fisica e la presenza di un unico consumatore, in base al principio della neutralità tecnologica e dunque senza prediligere per forza di cose la produzione da fonti rinnovabili.
Con riferimento ai Sistemi di Distribuzione Chiusi (SDC) il regolatore ritiene utile aprire a nuove iniziative solo laddove vi sia un’opportunità o evidente esigenza di natura tecnica (ad esempio per motivi geografici o se fossero necessari livelli di qualità di servizio superiori rispetto a quelli forniti dalle reti pubbliche). In ogni caso, ARERA ritiene opportuno estendere l’applicazione degli oneri di sistema e delle tariffe di rete a queste nuove realizzazioni che dunque non dovrebbero godere di esenzioni (verrebbero invece fatte salve le RIU).
L’Autorità, con riferimento all’autoconsumo sia individuale che collettivo e per promuovere la maggiore partecipazione delle fonti rinnovabili (solo il 20% dei 28 TWh di autoconsumo è prodotto da FER), segnala una netta preferenza per i modelli di incentivazione esplicita. Gli incentivi espliciti, infatti, a differenza di quelli impliciti, possono essere opportunamente definiti e aggiornati per accompagnare le nuove tecnologie verso la market parity.
Diversi passaggi della memoria sembrano rivolgersi proprio al legislatore che dovrà recepire la direttiva RED II. Secondo ARERA è importante che in sede di recepimento non ci si limiti al concetto di autoconsumatore di energia rinnovabile ma che, invece, venga identificato il consumatore che consuma energia elettrica prodotta nel medesimo sito anche da un produttore terzo, di cui l’autoconsumatore di energia rinnovabile rappresenta una fattispecie particolare.
Un altro passaggio rilevante della memoria suggerisce la visione del Regolatore in merito al trattamento tariffario da riservare alle Renewable Energy Communities: le comunità energetiche, secondo l’Autorità, hanno finalità complessive diverse dall’autoconsumo in sito, quali, in particolare, quella di facilitare l’investimento in impianti di produzione da fonti rinnovabili tramite aggregazione di piccoli investitori, valorizzando le risorse locali, oppure quella di facilitare l’acquisto collettivo di energia elettrica, semplificando l’accesso ai mercati dell’energia, senza trascurare le finalità sociali, incluso il contrasto alla “povertà energetica”. Pertanto, nell’ambito di recepimento della RED II si dovrà tenere conto di queste diverse finalità ed evitare quindi che le comunità energetiche abbiano lo stesso trattamento tariffario dell’autoconsumo.
Questi temi saranno centrali nei lavoro di quest’anno del Tavolo Autoconsumo e Efficienza Energetica, iniziativa a cura di Public Affairs Advisors (relazioni istituzionali) ed eLeMeNs (studi e analisi) che vede la partecipazione di importanti operatori industriali ed energetici. Il Tavolo, nato nel 2016 per studiare l’impatto sull’autoconsumo derivante dalla riforma degli oneri di sistema per le bollette degli utenti non domestici introdotta dal Decreto Legge Milleproroghe 2015, ha lavorato nel corso degli ultimi tre anni per ragionare sui vari scenari di applicazione prospettati dal regolatore al fine di elaborare proposte di policy da portare all’attenzione degli stakeholder (Governo, Parlamento, ambientalisti, ..). Anche quest’anno desidera contribuire al dibattito sulle opportunità e le sfide derivanti dal nuovo quadro normativo europeo in materia di autoconsumo e nascita delle comunità energetiche.