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L’importanza della risorsa idrica
Primavera-estate 2017: il caldo e l’assenza di precipitazioni hanno messo a dura prova il nostro Paese. Nei soli tre mesi primaverili sull’intero territorio nazionale sono mancati oltre 20 miliardi di metri cubi di acqua. Molte città, tra cui la Capitale, hanno avuto problemi di distribuzione di acqua potabile e l’agricoltura è andata in crisi in molte regioni con i raccolti che in molte zone hanno avuto una resa più che dimezzata. Questo quadro allarmante mette in evidenza l’importanza dell’acqua per il nostro territorio e più in generale per la vita sul nostro Pianeta.
Preservare la risorsa idrica e renderla fruibile a tutti è dunque un principio imprescindibile. Ciò significa non sprecarla, non inquinarla e, se possibile, riutilizzarla. I dati che le organizzazioni internazionali portano sono impressionanti: 1 miliardo di persone non ha accesso all’acqua potabile o circa 2 vivono senza servizi igienici.
Anche per il nostro Paese le condizioni climatiche che si sono verificate la scorsa estate ci mostrano come la problematica legata a un uso consapevole dell’acqua sia un elemento molto importante anche per il nostro Paese.
Ma cosa fare?
Innanzitutto bisogna essere consapevoli che l’acqua non è un bene illimitato e che bisogna in primo luogo risparmiarla e non sprecarla. Ad esempio in agricoltura – che soprattutto in estate è il comparto dove si consuma la maggiore quantità di acqua – si possono utilizzare tecnologie in grado di dare alle piante solo l’acqua di cui effettivamente necessitano (come ad esempio l’irrigazione a goccia per gli ortaggi), oppure si può utilizzare l’acqua depurata e recuperata per irrigare i campi al posto di quella prelevata dai pozzi o dall’acquedotto.
Sempre in termini di sprechi, la siccità estiva ha messo in evidenza come il nostro sistema idrico sia vecchio e “pieno di buchi”: la quantità di acqua persa nei nostri acquedotti si aggira infatti intorno al 40%.
Infine un aspetto importante che affligge il nostro Paese: la depurazione delle acque reflue. Molti Comuni, buona parte di quelli costieri, sono privi di depuratori o sono dotati di impianti non funzionanti. Questo, oltre ad abbassare la qualità delle acque con lo sversamento di inquinanti nei fiumi o nei mari, impedisce il riutilizzo delle acque reflue depurate in sostituzione dell’acqua di falda per attività industriali, per l’irrigazione di giardini o parchi, o per altri usi non potabili: un modo sostenibile per non sprecare questa preziosa risorsa.