Energia Elettrica, Governo, In Primo Piano, Parlamento, Post in evidenza, Unione Europea
Approvati gli sgravi per industrie energivore. Novità anche per imprese e famiglie
Un’importante norma parlamentare introdurrà nell’ordinamento il nuovo regime dedicato alle industrie energivore e apre la strada a un prossimo provvedimento governativo per disciplinarne i dettagli. Un intervento del quale il Ministro Calenda si è fatto “sponsor” e che avrebbe dovuto vedere nell’ormai famoso “Decreto Legge di agosto” l’ultimo tassello di un più vorticoso e complesso processo di negoziazione con la Commissione Europea, che aveva infine riconosciuto la non conflittualità della norma con le regole sugli Aiuti di Stato.
Considerata forse come una formalità, l’introduzione della norma nel DDL Legge Europea (passaggio necessario ai fini del successivo intervento governativo tramite Decreto Legge), è stato invece terreno di scontro tra Ministero dello Sviluppo Economico e Partito Democratico il quale, pur condividendo i presupposti della norma e il percorso negoziale intrapreso con l’UE, non ha potuto non ravvederne un rischio politico, che ha obbligato a diversi stop and go tra Commissione e Aula.
Il meccanismo si basa infatti su una riallocazione degli oneri per il finanziamento degli incentivi alle rinnovabili (componente A3 della bolletta) tra le varie tipologie di consumatori elettrici, spostando cioè circa 1,4 miliardi di euro all’anno di imposizione dalle bollette delle industrie energy intensive a quelle di famiglie e altre imprese, che dovranno quindi sostenere economicamente le scelte politiche industriali ed economiche fatte dal Governo. Alcuni commentatori hanno fatto notare come le misure previste e i loro riflessi in bolletta avrebbero potuto essere più apertamente e responsabilmente illustrate a tutti i destinatari – e non solo ai beneficiari – dell’intervento.
L’emendamento era stato inizialmente presentato dal deputato Francesco Sanna del PD in Commissione Politiche dell’Unione Europea. Il tema era già però divenuto “caso politico” e si è così ritenuto opportuno optare per un ritiro tattico della proposta. La misura è stata ripresentata in Aula con una firma “forte”, quella di Gianluca Benamati, capogruppo PD in Commissione Attività produttive e neo responsabile Energia del PD. Il meccanismo “tagli bollette energivori” è stato riproposto ma con alcune integrazioni utili a sminare il conflitto politico: l’emendamento stabilisce infatti che, oltre agli sgravi per gli energivori, almeno il 50% del minor fabbisogno per la stessa componente A3 che si determinerà tra 2017 e 2020 rispetto al 2016 per la scadenza delle convenzioni di incentivazione (in tutto 2,7 miliardi in meno, di cui 2 solo nel 2017), dovrà essere destinato a una riduzione della stessa A3 di chi, con la bolletta, finanzierà gli sgravi agli energivori (e non più, come in una prima versione, dei soli clienti alimentati in bassa tensione, domestici e non).
La norma dovrebbe ora trovarsi al sicuro e al riparo da ulteriori modifiche, anche se il DDL Legge Europea si trova ancora in prima lettura e le elezioni si fanno sempre più vicine.