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Al via la consultazione sull’economia circolare. C’è tempo fino a settembre 2017
Il 12 luglio scorso è stata avviata la consultazione sul documento “Verso un modello di economia circolare per l’Italia” presentato dai ministri dell’ambiente Gian Luca Galletti e dello sviluppo economico Carlo Calenda. L’iniziativa mira a introdurre il punto di vista degli stakeholder all’interno del processo che porterà alla stesura del documento definitivo per l’attuazione della più ampia Strategia Nazionale per lo sviluppo sostenibile, con l’assunzione di precisi impegni sul modo di consumare e fare impresa all’insegna di un paradigma più attento alla sostenibilità. Un’operazione, dunque, che nel metodo è analoga a quanto sta avvenendo con la Strategia energetica nazionale (SEN): certamente da apprezzare laddove risponde al bisogno di partecipazione e trasparenza, ma sulla cui efficacia (ne abbiamo scritto Qui) restano ancora diversi dubbi vista la natura non vincolante del documento, in bilico tra esigenze di programmazione e dinamiche politiche che difatti ne indeboliscono la portata innovativa. Ad ogni modo, come si legge nel messaggio congiunto di Galletti e Calenda, l’obiettivo è “fornire un inquadramento generale dell’economia circolare nonché di definire il posizionamento strategico del nostro paese sul tema, in continuità con gli impegni adottati nell’ambito dell’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici, dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile, in sede G7 e nell’Unione Europea”. Come noto, il paradigma dell’economia circolare è basato sul principio di un uso più efficiente delle risorse e sulla capacità di spinta delle nuove tecnologie verso modelli di produzione più sostenibili. Senza dimenticare il contributo indispensabile dei consumatori – oggi più attenti e consapevoli – le cui corrette abitudini sono decisive per dare impulso alla transizione. La consultazione indetta dai due ministeri intende aprire non solo alle imprese interessate a nuove opportunità di business, ma anche a quelle che rischiano di risultare penalizzate dal processo di inevitabile innovazione che l’economia circolare porta con sé. Infatti, come si legge nella nota, “bisogna accompagnare la cessazione delle attività obsolete preservando la riallocazione della forza lavoro in altri settori e la corretta dismissione degli impianti potenzialmente inquinanti”.
Per quanto riguarda le tempistiche, la consultazione online sarà aperta sino al 18 settembre di quest’anno (Qui il link per iscriversi). Per la stesura del documento definitivo, invece, occorrerà inevitabilmente tener conto della scadenza della legislatura nel 2018, a meno di eventuali scenari di elezoni anticipate.