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Intervista a Massimo Bello, AIGET: “Il Parlamento approvi la legge sulla Concorrenza. Sul telemarketing massima attenzione e impegno”
Intervista a Massimo Bello, da aprile presidente di AIGET, l’Associazione Italiana che raggruppa circa 60 aziende che forniscono energia elettrica e gas a famiglie e imprese.
1. Assume la presidenza di AIGET in una fase di grande fermento del settore, anche a livello associativo. Quali sono le priorità, i temi e le sfide più interessanti nelle quali desidera impegnarsi nel suo mandato?
Ci sono temi prioritari che riguardano tanto il mercato gas quanto quello elettrico: migliorare la qualità delle pratiche commerciali, ivi compresa la condotta dei call center, è ad esempio una questione d’attualità che merita un’attenzione particolare. Pensiamo inoltre che sarebbe utile studiare regole di maggiore trasparenza e qualificazione per gli intermediari (online e tradizionali) nell’acquisizione dei clienti. Il mercato elettrico nello specifico ricerca invece una soluzione definitiva ed equilibrata per le garanzie finanziarie e le insolvenze relative agli oneri di sistema: non riteniamo ragionevole, infatti, come abbiamo illustrato in molte occasioni, che i venditori siano considerati unici soggetti responsabili del rischio di insolvenza sulle componenti fiscali e parafiscali delle bollette. Un altro punto ancora aperto è quello dei corrispettivi di sbilanciamento: su questo argomento abbiamo più volte segnalato una disparità di trattamento tra impegni pro-futuro dei produttori come concordato con l’Antitrust e invece sia restrizioni pro-futuro che richieste di rimborso retroattive a danno dei grossisti: questo può avere un impatto forte sugli equilibri competitivi nel settore. Passando al gas, crediamo che sia prioritario monitorare l’evoluzione delle proposte in merito al Corridoio della liquidità per evitare di incorrere in un aumento dei costi non compensato da una effettiva maggiore concorrenzialità per il sistema. Si parla poi molto spesso della sostituzione dei contatori elettrici: a nostro avviso sarebbe importante piuttosto monitorare l’avanzamento del piano di sostituzione dei contatori gas, che viaggia decisamente a rilento.
2. Il DDL Concorrenza – che prevede il termine del regime di tutela – procede una lenta marcia in Parlamento e AIGET si è già molto spesa per segnalare l’importanza di procedere verso la sua approvazione definitiva. Quali sono gli ultimi spunti da porre all’attenzione del legislatore?
Penso sia molto utile spendere ancora alcune parole sul Disegno di Legge sulla Concorrenza, un provvedimento molto importante perché, aspetto principale, fissa una data precisa entro la quale il Mercato della Tutela cesserà di esistere. Avere una certezza temporale è un aspetto affatto banale per gli operatori che sono stati alla finestra in questi oltre due anni trascorsi dall’emanazione del Disegno di Legge, in attesa che si compisse una novità di enorme portata nel mercato della vendita di energia. È innegabile vi siano aspetti del testo che andrebbero meglio chiariti, come quello della determinazione dei prezzi e delle procedure concorsuali per i clienti che non abbiano optato per un operatore nel mercato libero. Siamo tuttavia fiduciosi che nell’orizzonte temporale disponibile da oggi all’implementazione delle nuove misure ci sarà tempo per definire questi aspetti e ribadiamo quindi l’importanza di vedere un testo definitivo in tempi previ.
3. Oggi l’espressione “libero mercato” desta molti più timori e perplessità che in passato. Eppure in diversi settori questo stesso approccio ha consentito di ottenere un ampliamento delle offerte di mercato, un abbassamento dei costi ma soprattutto maggiore qualità nei servizi. Perché, anche nella vendita di elettricità, come clienti, non dobbiamo temere il “libero mercato”?
È vero, si fanno strada timori spesso infondati ed è utile chiarire alcuni punti anche su un mercato importante come quello delle vendita di energia elettrica. Iniziamo col dire che già oggi il mercato libero esiste e, tra Tutela simile e offerte sul web, propone offerte economicamente spesso più convenienti di quelle proposte dal Servizio di Maggior Tutela. Inoltre abbiamo degli strumenti normativi che mettono al riparo il cliente da eventuali condotte giudicate inappropriate messe in atto dal fornitore del mercato libero: la più grande forma di tutela che il cliente ha già è quella di poter cambiare fornitore entro un solo mese, riducendo quindi il “rischio” connesso alla scelta effettuata sul mercato libero. Grazie al mercato libero – che molti clienti hanno già scelto – abbiamo assistito al calo di una delle voci della bolletta, ovvero la componente “energia”, l’unica soggetta alle regole del mercato, guarda caso. In secondo luogo, la pluralità di offerte non può che stimolare l’innovazione e maggiore attenzione nella cura del cliente (ad esempio attraverso servizi accessori e loyalty program).
4. Ci sono molte polemiche sul telemarketing finalizzato alla stipula di contratti luce e gas ed è effettivamente difficile non ammettere che esistano dei comportamenti scorretti da parte dei call center che lavorano per conto delle Aziende di vendita. Un problema che incide sul livello di fiducia del cliente. Come AIGET, in che modo immaginate di intervenire sul problema?
Di recente il telemarketing è diventato una tematica di grande attualità e spesso per vicende negative. Riteniamo sia questo, in un certo senso, un bene perché teniamo molto alla tutela del consumatore e il fatto che emergano in superficie aspetti critici come questo spinge noi operatori e tutto il sistema a migliorarsi e a sviluppare anticorpi. Iniziamo col dire che il lavoro di vigilanza svolto dall’Autorità per l’energia e dall’Antitrust garantisce uno sguardo molto attento sul sistema. D’altro canto bisogna anche aggiungere che i piccoli operatori di vendita di energia fanno spesso fatica a determinare uno standard qualitativo da imporre alle società di telemarketing, spesso dei ‘giganti’ aziendali. Per AIGET questa tematica è una priorità e siamo disponibili a confrontarci con i soggetti coinvolti per individuare soluzioni efficaci ad arginare pratiche scorrette. Una proposta potrebbe essere quella di obbligare a registrare la telefonata dell’operatore telefonico sin dall’inizio, e non solo nella fase conclusiva. Personalmente, se mi permette di citare la mia start-up wekiwi.it, ho ritenuto come pratica aziendale di non fare riscorso al telemarketing, proprio perché strumento spesso poco controllabile dall’azienda per conto della quale viene effettuato il servizio di contatto e vendita.